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Andrea Pirlo, non sparate su di lui: ora per la Juve inizia il marzo di fuoco con soli 15 giocatori

Tommaso Lorenzini
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È logico e legittimo chieder conto ad Andrea Pirlo del perché la Juve non riesca a scendere dall'ottovolante di risultati: vette scintillanti come il 3-0 al Barça, scivoloni come lo 0-3 con la Fiorentina. Su quella che dovrebbe essere una Ferrari ma che, a seconda della strada, sbuffa come una 500 in salita, c'è Andrea al volante e a lui spettano i complimenti e bacchettate. Non è un optional, è compreso nel pacchetto-panchina. I numeri obbligano a vergare una pagella negativa dopo cinque mesi: 10 punti in meno dell'Inter, 11 in meno dell'ultima versione targata Sarri (virtualmente potrebbero essere 8, visto il recupero da disputare con il Napoli), la Signora è stata rimontata quest' anno da Verona, Lazio, Benevento e Atalanta.

 

 

Eppure, dobbiamo sforzarci di non avere il grilletto facile e fare tutti e dieci i passi prima di sparare sul pianista Pirlo. La sua classifica rispecchia anche ardite e infelici scelte dirigenziali, quelle con le quali Paratici e Nedved gli hanno messo a disposizione una rosa dal rendimento sotto le attese. Pirlo infatti si appresta a iniziare stasera in casa contro lo Spezia (da non sottovalutare, chiedere al Milan) un marzo di fuoco con l'espressione più accigliata del solito: all'Allianz sabato arriva la Lazio, martedì 9 il Porto, il 14 trasferta dal pericolante Cagliari, il 17 come detto il recupero col Napoli.

 

 

Esclusi Primavera come Fagioli e Dragusin, e il terzo portiere Pinsoglio, la rosa consta di 21 giocatori ma è priva di ben 5 infortunati illustri, Cuadrado, Arthur, Bonucci, Chiellini, Dybala e del convalescente Morata (dopo l'infezione intestinale oggi il provino decisivo) tanto che Pirlo non ha alternative per garantire uno standard uniforme per le tre competizioni, trovandosi obbligato a continui cambi di formazione. Per un mister senza gavetta come lui, la stabilità e l'appiglio a un "11"tipo sarebbero il primo salvagente: che non c'è. Forse anche per questo la squadra non riesce a sfruttare le reti segnate da Ronaldo: 19 in 20 partite di campionato, 4 in 5 gare di Champions. Un tesoretto scialacquato così non è da Juventus. 

 

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