Federica Pellegrini, quando disse di Alex Schwazer: "Radiatelo". Ora che è stato svelato il complotto, che fa?
“Ci sono stati vicini in maniera chiara soltanto il presidente del Coni e il segretario generale, Malagò e Mornati, vicini dal punto di vista umano e pratico sempre e con discrezione, dovendo stare anche attenti perché sarebbero stati attaccati, per il resto non abbiamo sentito mai nessuno”. Sandro Donati, allenatore di Alex Schwazer, ospite a 24Mattino di Simone Spetia su Radio 24. ha parlato del caso clamoroso che ha riguardato il campione italiano e ha raccontato che dagli altri atleti la solidarietà è stata “poca, ci sono stati dei mestatori che hanno cercato di aizzare gli atleti contro Alex ma nella realtà non c’è stata una vera presa di posizione”.
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Tra quelli che attaccarono all'epoca dei fatti Schwazer c'era anche la campionessa italiana di nuoto Federica Pellegrini. Nel 2016 la nuotatrice disse senza troppi giri di parole: "Ci vuole la radiazione". E ancora: "E' appena successo e, onestamente, non so se darla per vera. Vedremo nei prossimi giorni, ma comunque dispiace molto che ci sia ricascato, se si può dire così, di una cosa fatta non volutamente. Io avevo rispettato la sua riabilitazione dopo la lunga squalifica, ora se fosse confermata la sua positività cambierei idea". Il problema, disse la Pellegrini, "è tarare le pene: per casi gravi, come Epo o anabolizzanti, io sono per la radiazione a vita, già alla prima positività. E vi assicuro che molti altri atleti la pensano così".
Ma Alex Schwazer non ha commesso il fatto, e il processo per doping è stato archiviato. Questaè stata la decisione del gip del Tribunale di Bolzano Walter Pelino al termine del processo di primo grado per Schwazer, oro nella marcia a Pechino 2008 e in seguito sanzionato per doping. Il gip, accogliendo la richiesta del pm, ha ritenuto "accertato con alto grado di credibilità" che i campioni di urina nel 2016 furono alterati. Insomma, Schwazer è una vittima. Ora qualcuno gli chiederà scusa?