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Zlatan Ibrahimovic contro Lukaku, clamoroso da sinistra: "Un bullo che insulta mamme, ma non è razzista". Gramellini spiazza tutti

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Massimo Gramellini è sceso in campo per difendere Zlatan Ibrahimovic, accusato di razzismo nei confronti di Romelu Lukaku. In realtà le cose non stanno proprio così, ma ormai - nel calcio e non solo - è diventato più facile gridare al razzismo che comprendere quando c’entra davvero e quando no.

 

 

“Non avevo la fortuna di essere né interista né milanista, ho assistito con svizzera equidistanza allo scontro di creste”, ha scritto Gramellini che poi ha aggiunto: “Mi sono convinto che la provocazione del bullo svedese c’entrasse poco con il razzismo. Non solo perché Ibrahimovic è un crogiolo di etnie, da sempre bersaglio dei razzisti veri, ma perché nel gridare a Lukaku ‘chiama tua madre e vai a fare le tue str*** vudù con lei, piccolo asino’ il fine dicitore non intendeva alludere a un pregiudizio generico, ma a un evento specifico, anche se mai confermato dall’interessato”.

 

Gramellini ha infatti ricordato l’aneddoto - mai confermato dall’attaccante belga - risalente ai tempi dell’Everton, con Lukaku che si sarebbe rifiutato di rinnovare il contratto dopo un rito vudù officiato dalla madre che gli consigliava di prendere altre vie. “La maleducazione, l’insolenza, il riferimento canzonatorio alla mamma: tutto questo e molto altro fa parte del repertorio di quel formidabile rissaiolo. Ma il razzismo no”, ha chiosato Gramellini che ha così chiuso il caso, si spera definitivamente. 

 

 

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