Sentenza CR7, flop Insigne e super Szczesny: Napoli schiantato, Supercoppa alla Juve
Questa volta lo schiaffo lo ha dato Andrea Pirlo a Rino Gattuso. Anzi, due, quelli che permettono al 'Maestro' di conquistare il primo trofeo in carriera. La Juventus stende 2-0 il Napoli con le firme di Cristiano Ronaldo e Morata: la Supercoppa prende la via di Torino, ma al di là del trofeo la Vecchia Signora ottiene un successo importante per ritrovare la strada che sembrava smarrita dopo il blackout di San Siro. I bianconeri, al pari dei campani, non hanno brillato in una gara molto bloccata, soprattutto nel primo tempo. La differenza, nel bene e nel male, l'hanno fatta i campioni delle due squadre: CR7 ha trovato la zampata che ha dato brio al match, Insigne ha fallito il rigore che avrebbe prolungato la contesa ai supplementari, prima della ciliegina sulla torta di Morata in pieno recupero. Per la Juventus è la nona Supercoppa in bacheca, che vale un bottino non indifferente in termini di autostima, sia per la squadra che per il suo tecnico, messo in discussione dopo la batosta con l'Inter. Al Napoli restano invece le lacrime del suo capitano e l'amarezza di una finale persa per episodi.
Pirlo si aspetta una reazione d'orgoglio dai suoi dopo il tracollo di San Siro e per certi versi la ottiene. Gli inserimenti dal 1' di McKennie e Kulusevski, ma soprattutto il rientro di Cuadrado, fresco di guarigione dal Covid-19, danno vivacità e intensità alla manovra bianconera. Il Napoli è sorpreso, quasi spiazzato, dal pressing tutto campo della Vecchia Signora, che non riesce però a convertire in azioni pericolose – se non con un paio di tentativi fuori misura di Ronaldo - il predominio territoriale del primo spicchio di frazione. Anzi, l'occasione migliore la creano i campani: il colpo di testa in tuffo di Lozano in anticipo su Danilo esalta i riflessi di Szczesny. La Juve si spaventa, il Napoli prende coraggio, ma l'equilibrio resta tale. Tra due squadre che mirano più a non scoprirsi che a offendere.
Anche l'avvio di ripresa sorride ai ragazzi di Pirlo, che pareggiano il conto (risicato) delle occasioni con un tocco flebile di Bernardeschi - subentrato nell'intervallo all'acciaccato Chiesa – bloccato sulla linea da Ospina. I bianconeri crescono, con Ronaldo che per poco non approfitta di un'incomprensione tra Ospina e Manolas. La Juve sale di ritmo, ispirata dalle iniziative di Cuadrado e McKennie, e a metà ripresa sblocca il match. Su un corner nato da un autogol sfiorato da Manolas la palla carambola su Bakayoko e finisce dalle parti di Ronaldo, che non si fa pregare due volte e trova la zampata vincente. La reazione degli azzurri è immediata e rabbiosa, con Gattuso che stravolge il suo 4-2-3-1 schierando un Napoli a trazione anteriore, inserendo prima Elmas e Mertens, poi addirittura Llorente e Politano. L'occasione migliore capita però sui piedi di Insigne, dopo un fallo ingenuo commesso in area da McKennie su Mertens e certificato come rigore dal Var. Dal dischetto però il capitano dei campani spedisce incredibilmente fuori. Il Napoli è in ginocchio, ma nell'assalto finale ha ancora la forza per andare a un passo dall'1-1, negato solo da un altro intervento miracoloso di Szczesny sul tiro di Lozano sporcato da Chiellini. Sul ribaltamento di fronte Cuadrado si invola e serve a Morata un cioccolatino per il 2-0. La Supercoppa finisce così a Torino. Insieme a una grossa iniezione di fiducia proprio nel momento più difficile.
di Alberto Zaniello
(LaPresse)