Davide Cassani, il dramma segreto del ct del ciclismo azzurro: "Ho 60 anni e da 50 di notte faccio lo stesso incubo"
Davide Cassani, ex corridore professionista, commentatore televisivo per diciotto anni e dal gennaio 2014 Ct della nazionale, compie 60 anni. "Ho capito di non essere più un ragazzino l'altro giorno, quando sono entrato in un supermercato. C'era un cartello: per i sessantenni sconto del 10%. Sono soddisfazioni". Da quasi 50 anni soffre di incubi notturni: "Adesso molto meno. Tutto nasce da un brutto incidente del 1973. Papà trasportava con il suo camion vino in giro per tutta Italia ed ebbe un solo incidente nella sua vita: c'ero anch' io. Avevo solo 12 anni e facemmo un frontale con un'auto. Io stavo dormendo e mi svegliai di soprassalto: da quel giorno, tutte le notti, ho gli incubi. Chieda a Maurizio (Fondriest, ndr) quando lo buttai giù dal letto in piena notte alla vigilia del mondiale del '93. In preda agli incubi stavo sognando che il soffitto stava crollando sulla sua testa, così nel sonno mi sono alzato di scatto e l'ho buttato giù dal letto per salvarlo", racconta.
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Ricorda con affetto Alfredo Martini: "Lui è stato il mio punto di riferimento. Se penso alla Nazionale, non posso non pensare a lui, che per me aveva qualcosa di magico e magnetico: bastava che si accostasse con l'ammiraglia al mio fianco e io mi sentivo già più forte e invulnerabile. Mi sono innamorato dei Mondiali e dell'azzurro in occasione di Imola '68: quel volo di Vittorio Adorni ce l'ho ancora negli occhi". Ha grandi speranze in Ganna: "Gli auguro di poter ripercorrere una carriera alla Fabian Cancellara: sarebbe già tanta roba". Per il 2012 puntiamo su, "Vincenzo Nibali che resta la nostra stella polare. Sul recupero di Fabio Aru, perché io ci credo. Sulla crescita di tanti ragazzi come Giulio Ciccone, Andrea Bagioli, Battistella, Affini, Dainese, ma anche e soprattutto Gianni Moscon che ha tutto per fare benissimo. E poi ci sono Nizzolo, Viviani, Trentin, Formolo, Diego Ulissi che deve superare un problema fisico (miocardia, ndr) e sono certo che ci riuscirà. E Poi Fabbro, Covi, Conci", conclude il ct della nazionale di ciclismo.