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Kobe Bryant, la moglie Vanessa trascinata in tribunale dalla madre: "Cerca modi per estorcere denaro"

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Vanessa Bryant, vedova della star del basket Kobe, è stata trascinata in tribunale dalla madre Sofia Laine. “Sta solo cercando di estorcere del denaro, ancora”, ha detto Vanessa. La signora Laine, in particolare, le ha fatto causa chiedendo il pagamento di arretrati per il lavoro di “assistente personale e tata”, come recitano i documenti depositati in un tribunale della California. Un’accusa che l’ex moglie di Kobe Bryant respinge con forza, aggiungendo che questo episodio non fa che ferire lei e le sue figlie. “Continua a cercare modi per estorcere denaro e vivere alle spalle della nostra famiglia - ha scritto Vanessa in un lungo post su Instagram -. Mia madre non è mai stata né la nostra assistente né la nostra tata. Ha sempre vissuto in case pagate da noi, ma mai con noi. Ha visto le nipoti di tanto in tanto”. E ancora: “Adesso chiede di essere pagata 96 dollari l’ora per aver lavorato 12 ore al giorno per 18 anni badando alle nipoti”.

 

 

 

I rapporti tra Vanessa Bryant e la madre, in realtà, sono tesi già da un po’. Poco dopo la morte di Kobe, avvenuta il 26 gennaio, Sofia Laine in un’intervista tv aveva detto che la figlia voleva sbatterla fuori dalla casa che aveva comprato per lei. “Anche dopo quel tradimento – ha spiegato Vanessa - ho cercato di occuparmi di lei dandole un assegno ogni mese e cercando per lei una nuova abitazione”. Lei invece ha contattato la figlia tramite intermediari per chiederle 5 milioni di dollari, una casa nuova e un Suv. “Siccome non l’ho accontentata, ora porta avanti accuse false e assurde, cercando il modo di vivere alle mie spalle e senza preoccuparsi di come tutto questo faccia sentire me e le mie figlie”, si è sfogata Vanessa.  

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