Diego Maradona, la testimonianza sconvolgente dell'investigatore privato: "Tornava alle cinque del mattino. E poco dopo..."
Diego Armando Maradona dopo aver giocato con la maglia del Napoli, finì al Siviglia. La società andalusa decise però di assumere un investigatore privato, perché già erano a conoscenza della vita sregolata fuori dal campo del calciatore. A distanza di quasi trent'anni quell'investigatore ha rilasciato un'intervista a Vox Populi, raccontando curiosi retroscena su quel periodo un po' troppo allegro: "Abitava in uno chalet dove c'era solo una via d'uscita. Quindi abbiamo messo una macchina lì e ci siamo alternati. Quella casa era come El Corte Inglés (grande magazzino spagnolo, ndr). C'erano 18 o 20 tra italiani e argentini che andavano e venivano. Sono in strada da 30 anni e so che persone erano. È stato un disastro. Conduceva una vita non usuale per un atleta", ha ricordato l'uomo.
"Era un caro amico di uno di una steakhouse argentina. Aveva circa 15 italiani, il suo manager e dieci o dodici st***** dietro di lui. Maradona era stupido perché era un uomo buono, ma aveva un sacco di parassiti dietro di lui che gli volevano succhiare tutto". L'investigatore racconta cosa fece per entrare nella sfera personale di Maradona. "Sono riuscito a infiltrare alcuni amici nel clan. Così abbiamo teso loro la trappola. Diego tornava alle cinque del mattino e alle dieci doveva essere al centro sportivo per allenarsi”. Maradona ad un certo punto decise di lasciare il Siviglia e tutto il materiale ricavato dell'investigatore servì alla società per replicare all'argentino e metterlo con le spalle al muro, "'Guarda, abbiamo questo, questo e questo. Non sei andato ad allenarti per questo, questo e questo'. Hanno risparmiato 150 milioni di pesetas grazie a quel mio materiale”, ha poi concluso l'ombra degli anni sivigliani di Maradona.