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Beppe Signori e il calcioscommesse, reato prescritto: "Io, un capro espiatorio"
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"Mi piaceva scommettere ma l'ho sempre fatto in modo leale e non ho mai truccato alcuna partita. Mi hanno rovinato la vita solo perché il mio nome garantiva interesse mediatico". Parole di Giuseppe Signori dette questa mattina, in tribunale a Cremona. Il procedimento sul calcioscommesse infatti è stato prescritto. Signori, vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1994, è stato l'unico dei sei imputati ad essersi presentato in aula questa mattina.
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Oltre a Signori, erano imputati l'ex calciatore serbo Almir Gegic, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, l'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni e il corriere Valerio Giosafatte. “Sono stato preso come capro espiatorio, c’era tutto un interesse mediatico, un nome, il mio e quello di Antonio Conte, che attirava i giornali sull’inchiesta. E’ stato un trauma”, ha detto commuovendosi, "non riesco a darmi una spiegazione di questo accanimento”.
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