Robinho condannato per violenza sessuale di gruppo a 9 anni e mezzo: l'orrore ai tempi del Milan
Nel 2013 avrebbero fatto ubriacare la loro vittima per poi abusare di lei, violentandola a turno. Così l'ex giocatore del Milan, Robson de Souza Santos più conosciuto come Robinho, è stato condannato per stupro. Condanna a 9 anni di reclusione confermata, ieri, anche in Appello sia per l'ex calciatore del Milan che per un suo amico, Ricardo Falco: i due devono rispondere di violenza sessuale di gruppo su una ragazza che all'epoca aveva 23 anni.
Di recente il Santos, squadra brasiliana dove Robinho era tornato a giocare per chiudere la carriera, lo ha messo fuori rosa perché in Brasile nei mesi scorsi si è tornato a parlare del processo milanese e sono state pubblicate intercettazioni dell'inchiesta sulla violenza che hanno scatenato reazioni e polemiche. Secondo le indagini, l'ex attaccante e i suoi complici (altri quattro irreperibili), la sera del 22 gennaio 2013 avrebbero fatto bere la ragazza fino al punto da renderla incosciente e poi l'avrebbero violentata a turno, senza che lei potesse opporsi, in un guardaroba di un locale notturno della movida milanese, dove la giovane si era recata per festeggiare il suo compleanno. Il sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser, aveva chiesto la conferma delle due condanne, smontando nel suo intervento le quattro consulenze tecniche prodotte dalla difesa di Robinho, tra cui una con foto tratte dai social e che puntava a dimostrare che la ragazza era solita bere alcolici e un'altra sulle condizioni psicofisiche della giovane.
Secondo i giudici che hanno emesso la sentenza di primo grado nel 2017, Robinho e i suoi complici hanno mostrato un «assoluto dispregio» per la donna «esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di violenza sessuale», e che veniva descritta nelle loro conversazioni intercettate «con epiteti (...) e termini spesso crudi e sprezzanti, segni inequivocabili di spregiudicatezza e quasi di consapevolezza di una futura impunità». I due sono stati condannati anche a versare in solido 60mila euro alla vittima, parte civile col legale Jacopo Gnocchi. «Questa sentenza è un esempio per la tutela della donne, che dimostra che il sistema c'è», ha detto l'avvocato. I due imputati rispondevano di stupro di gruppo avvenuto con abuso delle «condizioni di inferiorità psichica e fisica» della ragazza in quanto venne fatta ubriacare. I giudici della seconda penale d'appello (presidente del collegio Francesca Vitale) hanno confermato il verdetto di primo grado.
La giovane, a distanza di quasi quattro anni, scrivevano i giudici della nona penale di Milano (presidente del collegio Mariolina Panasiti), ha mostrato «ancora i segni» di una «trauma psichico». Ieri per la sentenza a Milano erano presenti anche cronisti brasiliani, perché negli ultimi mesi il caso è riesploso, dopo la pubblicazione delle intercettazioni, mentre Robinho in pubblico continuava a negare.