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Serie A: Roma stoppata, Parma-Benevento a reti bianche e poker del Napoli

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ROMA-SASSUOLO

Pareggio a reti bianche tra Roma e Sassuolo. In una gara piuttosto combattuta, Fonseca e De Zerbi non riescono a trovare la vittoria, ma lo spettacolo non manca. Giallorossi in inferiorità numerica per 50 minuti, a causa dell'espulsione di Pedro. Rosso anche a Fonseca, per proteste. La Roma fallisce così il sorpasso su un Sassuolo poco cinico sotto porta. Nella sintesi del match dell'Olimpico, anche due gol annullati dal Var, a Mkhitaryan e Haraslin.

Su un campo piuttosto pesante, la prima occasione del match è a favore dei padroni di casa: al minuto 7 Mkhitaryan calcia verso la porta di Pegolo, ma la sfera finisce lontana dal bersaglio. Le condizioni del campo non sono ottimali e pregiudicano, evidentemente, il gioco di entrambe le squadre. I più pericoloso sono i ragazzi di Fonseca. Al minuto 11 Pedro salta un avversario, si accentra in area e calcia col sinistro, trovando la respinta della linea difensiva degli emiliani che salva il risultato. Un minuto dopo, l'attaccante spagnolo si becca un'ammonizione pesante per un fallo su Berardi. La prima occasione del Sassuolo arriva al minuto 14: Djuricic si allarga sulla destra e mette in mezzo un pallone interessante che giunge sui piedi di Locatelli al limite dell'area. Il suo tiro di sinistro finisce di poco a lato. Risultato bloccato, nessuna delle due squadre riesce a trovare il vantaggio nei primi minuti di gioco. Al 20' Dzeko, di testa, non inquadra la porta e sciupa l'occasione del vantaggio. I giallorossi, nonostante le occasioni, lasciano il pallino del gioco ai neroverdi, provando a ripartire in contropiede. Al 31' è Djuricic ad essere pericolosissimo: il suo taglio centrale fa fuori Ibanez. Il serbo è libero di entrare in area di rigore e di calciare verso la porta: il salvataggio di Mirante è provvidenziale, allontana poi il pericolo Cristante. Rischio per la Roma che, qualche minuto più tardi, resta in dieci. Pedro, ammonito inizialmente al 12', si becca il secondo cartellino del match al minuto 41: lo spagnolo stende Djuricic in ripartenza. L'arbitro Maresca non ha dubbi, doppio giallo ed espulsione. Quattro minuti dopo, nonostante l'inferiorità numerica, Mkhitaryan gonfia la rete e porta in vantaggio i suoi. I sogni di gloria dei capitolino svaniscono dopo l'intervento del VAR che annulla tutto per un fallo di Dzeko durante l'azione del vantaggio. Il verdetto è chiaro: no gol per la Roma e tutto da rifare.

I secondi quarantacinque minuti di gioco sono decisamente più dinamici rispetto alla prima frazione. Nonostante l'inferiorità numerica, la Roma prova a mettere in crisi il Sassuolo. Al minuto 49 Dzeko calcia al volo, ma la sfera viene intercettata da un difensore emiliano. Dieci minuti più tardi i capitolini sprecano una doppia occasione: prima Pegolo salva su Spinazzola, poi Dzeko colpisce un palo. Ad un quarto d'ora dal termine, il subentrato Haraslin sigla un gran gol che porta in vantaggio il Sassuolo. La gioia degli emiliani, però, si spegne dopo l'intervento del Var che annulla tutto per posizione di fuorigioco. Nell'ultimo quarto d'ora succede poco e niente: le squadre lottano a centrocampo senza trovare la rete della vittoria. Il triplice fischio di Maresca decreta lo 0-0 finale.

 

PARMA-BENEVENTO

Termina a reti bianche la sfida del Tardini tra Parma e Banevento. In un match avaro di emozioni, vince la voglia di non perdere: con questo pareggio la squadra di Liverani sale a quota 10 punti, uno in meno dei campani allenati da Inzaghi.

Il Parma è costretto a rinunciare a Kucka, fermato da una forte contuisione ai muscoli posteriori della gamba sinistra. Liverani si affida ad Hernani, con Gervinho e Cornelius in avanti. Anche Inzaghi deve fare fronte a diverse defezioni in mediana e risponde con Caprari e Lapadula, supportati da Insigne e Improta. Si dalle prime battute di gioco il match si sviluppa sui binari dell'equilibrio, con le occasioni degne di nota che restano poche ed isolate nella prima frazione. Al 15' si fa vedere Gervinho liberato molto bene da Cornelius: l'ivoriano calcia al volo ma non trova il bersaglio. La gara staziona a centrocampo, con le due squadre che lottano con tanto agonismo ma poca qualità: al 30' ci prova Kurtic dal limite dell'area, ma la conclusione viene deviata da Tuia. Il Benevento si fa notare nel finale di prima frazione: Lapadula lascia partire un bel sinistro a giro che termina di poco a lato. Il primo tempo va così in archivio con il risultato ancora inchiodato sullo 0-0.

Nella ripresa il canovaccio non cambia, nonostante i tentativi degli allenatori di indovinare i cambi giusti: Liverani getta nella mischia Brunetta al posto di uno spento Karamoh. La prima occasione della ripresa è di marca ospite, con Sepe che disinnesca l'insidiosa conclusione di Improta. I padroni di casa risultano troppo prevedibili nella propria manovra offensiva, riuscendo tuttavia a limitare con ordine le ripartenze del Benevento. Al 70' i ducali hanno una fiammata e per poco non trovano il vantaggio: Gervinho si invola sulla fascia e mette in mezzo per Cornelius. Il pallone supera sia il danese che Montipò, ma per fortuna del Benevento Ionita anticipa Brunetta sventando il pericolo.

Nel finale è invece la squadra di Inzaghi a sfiorare il colpaccio, mentre gli animi si infiammano e l'arbitro Sacchi ha il suo bel da fare per placare gli animi: Lapadula scappa in contropiede, si accentra e calcia ma il suo tiro sibila di pochissimo sul fondo. Ultimi minuti che scivolano via senza emozioni, nonostante i numerosi cambi dalla panchina: Parma e Benevento non si fanno del male e si dividono la posta in palio.

 

CROTONE-NAPOLI

Poker del Napoli in casa del Crotone nella gara valida per la decima giornata di Serie A. Insigne sblocca il risultato al 31' del primo tempo, nella ripresa arrivano anche le reti di Lozano, Demme e Petagna. I padroni di casa hanno giocato in inferiorità numerica dal 5' del secondo tempo per l'espulsione di Petriccione. La squadra di Gattuso sale così a 20 punti, agganciando al terzo posto la Juventus, mentre il Crotone rimane fermo a 2.

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