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Formula 1, rivoluzione Ferrari: "Tutta colpa sua?". Chi cacciano, la clamorosa mossa di Mattia Binotto

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La Ferrari ha comunicato che Simone Resta, responsabile dell’area telaio e proiettato sul progetto 2022, verrà trasferito alla Haas, il team americano satellite (quello che farà debuttare Mick Schumacher in Formula 1). “Ora, qui qualcosa non torna”, scrive su Il Giorno Leo Turrini, secondo cui Mattia Binotto “ha in mente una sua strategia e può darsi che Resta possa alimentare preziose sinergie. Ma è difficile sottrarsi all’impressione che sotto ci sia altro. Il romagnolo Resta, ex Minardi, molto stimato da Sergio Marchionne, in passato era già stato dirottato in Alfa Romeo, dove faceva il direttore tecnico. Ma era stato richiamato presto in Ferrari, perché evidentemente c’è bisogno di lui”. Alla luce di ciò, perché allora la scuderia di Maranello ha deciso di spostarlo nuovamente? Questa è solo la prima di una serie di domande che Turrini pone innanzitutto a se stesso: “Ha senso? Quanto pesano differenze di stile e di personalità note agli addetti ai lavori? La mitica "stabilità" è un valore solo a metà? E il bravo ingegnere Enrico Cardile, già responsabile di un sacco di altre cose dalla aerodinamica in giù, sarà in grado anche di rimpiazzare il Resta che non resta mai? Oppure è in arrivo un altro telaista? Sono domande certamente figlie della mia ignoranza e della mia perplessità. Eppure…"

 

 

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