Diego Maradona morto, il "suo" Gimnasia in rivolta: "Ce ne andiamo", scattano le dimissioni di massa
La morte di Diego Armando Maradona, venuto a mancare a 60 anni a causa di un arresto cardiaco, ha sconvolto il mondo intero ma soprattutto l’Argentina, che ha dichiarato il lutto nazionale per tre giorni. La federazione calcistica ha però deciso di continuare con il calcio giocato anche in questo fine settimana, nonostante la stragrande maggioranza dei club e dei giocatori avrebbe voluto fermarsi. Un esempio per tutti è Carlos Tevez, che aveva un rapporto special con il Pibe de Oro e per questo ha deciso di scendere in campo nella sfida di domenica tra il suo Boca e il Newell’s. Il caso più eclatante è però quello del Gimnasia, il club che era allenato proprio da Maradona, sostituito negli ultimi tempi in maniera temporanea da Sebastian Mendez a causa dell’intervento chirurgico per un coagulo di sangue al cervello al quale si era sottoposto Diego. La sua morte ha spinto l’intero staff tecnico alle dimissioni, non volendo più continuare il progetto sportivo che era tutto fondato sulla presenza del Pibe de Oro.