Italia, che spettacolo: 2-0 alla Bosnia a Sarajevo gli azzurri volano alle Final Four
Missione compiuta: la Nazionale di Roberto Mancini (assente perchè ancora positivo al Covid) si impone per 2-0 in Bosnia e stacca il pass per le Final Four di Nations League, che dovrebbero giocarsi nell'autunno del 2021 proprio in Italia a Milano e Torino. Un altro traguardo prestigioso raggiunto da un gruppo che nel giro di tre anni ha fatto quasi del tutto dimenticare la delusione della mancata qualificazione all'ultimo Mondiale. Con il Mancio in panchina, gli Azzurri hanno conquistato prima la qualificazione agli Europei, poi la certezza di essere testa di serie nel sorteggio per le qualificazioni ai Mondiali del 2022 e sono sempre più ad un passo dal ritornare nella top ten del ranking della FIFA. Traguardi non facili da raggiungere, visto le basi da cui si partiva, anche perchè allo stesso tempo il ct ha lanciato una nuova generazione di giovani campioni che possono davvero far di nuovo sognare i tifosi della Nazionale. A Sarajevo, contro una Bosnia ormai eliminata, partita senza storia: Azzurri in gol nel primo tempo con Belotti, a cui evidentemente la Bosnia porta bene (non segnava in azzurro da oltre un anno e vale a dire dalla partita di Sarajevo vinta nell'ottobre 2019 dagli Azzurri nelle qualificazioni a Euro 2020) e raddoppio nella ripresa di Berardi al secondo centro in due partite (terzo in totale).
Confermate le indiscrezioni della vigilia: rispetto alla gara contro la Polonia, l'unica novità nell'undici azzurro è Berardi al posto di Bernarderschi in attacco. In porta c'è quindi Donnarumma; in difesa Florenzi, Acerbi, Bastoni ed Emerson; a centrocampo Barella, Jorginho e Locatelli; in attacco Berardi, Belotti e Insigne. Nella Bosnia, priva di otto elementi fermati dal Covid fra cui Dzeko (l'ultimo Kolasinac) il capitano è l'ex juventino Pjanic.
Inizio di gara senza troppi tatticismi, padroni di casa pericolosi per primi con un destro dal limite del milanista Krunic deviato in angolo. La replica azzurra con una girata mancina da centro area di Belotti, con palla ampiamente a lato. Ghiotta l'occasione fallita dal Gallo. L'attaccante del Toro ci riprova al quarto d'ora con un colpo di testa in tuffo di poco fuori, su cross dalla destra di Florenzi. Al terzo tentativo Belotti non sbaglia e al 22' porta in vantaggio l'Italia con uno splendido piattone destro al volo da centro area, su assist di esterno di un grande Insigne. Azzurri scatenati e subito vicini al raddoppio con un sinistro di Berardi sventato da Piric. Alla mezzora altra occasione per l'Italia, con Emerson e Belotti che mancano la deviazione vincente su cross perfetto di Barella. Al 38' è poi Insigne a divorarsi il raddoppio calciando a lato da ottima posizione, dopo uno splendido aggancio al volo con cui aveva messo fuori causa un difensore. Prima dell'intervallo, però, brivido in area italiana con il granata Gojak che sfiora il pari per la Bosnia.
In avvio di ripresa Evani lascia negli spogliatoi Florenzi, non al meglio, inserendo Di Lorenzo come terzino destro. Gli Azzurri continuano ad essere padroni del campo, anche se mancano di precisione al momento di concludere: ancora Belotti ha una buona chance su assist del solito Insigne, ma il suo sinistro da ottima posizione termina sull'esterno della rete. Replica la Bosnia con un'occasione fallita da Sanicanin, servito da Pjanic. Al 60' è Locatelli a mancare incredibilmente la deviazione vincente a porta vuota, su un tirocross di Acerbi in proiezione offensiva. Il meritato raddoppio azzurro arriva al 68', firmato da Berardi con uno splendido sinistro al volo da centro area su assist di Locatelli suo compagno nel Sassuolo. La partita di fatto finisce qui. Non a caso il ct bosniaco Bajevic risparmia il finale di partita a Pjanic e Krunic, dando spazio alle riserve. Anche Evani richiama Belotti e Berardi, dentro Lasagna e Bernardeschi. Per la squadra di casa piove sul bagnato, visto che è costretta a chiudere in dieci uomini per l'infortunio di Sanicanin a cambi ormai esauriti. Gli ultimi episodi degni di nota sono una traversa colpita proprio dal neo entrato Bernardeschi e un destro dal limite di poco fuori di Insigne, che avrebbe meritato il gol.