Andrea Iannone, ora è finita (male): il Tas rincara la dose, la squalifica per doping si allunga fino a 4 anni
Andrea Iannone ha perso il ricorso davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport, che invece ha deciso di accogliere quello presentato dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, contro la decisione della Fim, la Federazione Internazionale di Motociclismo. Quest’ultima aveva squalificato Iannone per 18 mesi a causa della presenza di drostanolone, uno steroide anabolizzante che rientra tra le sostanze vietate.
La Wada contro Iannone: chiesti in appello 4 anni di squalifica
Il Tas ha così annullato la precedente decisione della Fim allungando il periodo di ineleggibilità a quattro anni, che decorrono dal 17 dicembre 2019, con decadenza di tutti i punti conquistati dal 1° novembre dello stesso anno. La carriera di Iannone, a questo punto, è definitivamente compromessa: non potrà tornare in moto prima della fine del 2023, quando avrà 34 anni. L'Aprilia si trova ora nella condizione di dover scegliere un nuovo pilota da affiancare ad Aleix Espargaro nel 2021: una pista potrebbe essere quella che porta a Jorge Lorenzo.