Giampiero Mughini, Cristiano Ronaldo e l'esonero di Maurizio Sarri: "Da quel no si intuiva subito"
Giampiero Mughini condivide con Dagospia i suoi pensieri sull’esonero di Maurizio Sarri da parte della Juventus. Per il noto opinionista eleggere l’allenatore toscano a capro espiatorio è troppo facile, l’errore è stato commesso a monte dal presidente Andrea Agnelli e dai dirigenti bianconeri: “È stato pazzesco credere - e che lo credessero due uomini espertissimi di calcio quali Fabio Paratici e Pavel Nedved - che potesse andare altrimenti, che lui arrivasse alla Juve e facesse quel che aveva fatto a Napoli. Venire a Torino e insegnare calcio a tipici come Ronaldo, Bonucci, Pjanic e Dybala?”.
E infatti Mughini ricorda come con Cristiano Ronaldo a Sarri sia andata male fin da subito: “Gli ha chiesto di giocare da centravanti, da uomo che sta al centro dell’area. E quello gli ha risposto con un no risoluto. Il suo reame è un altro, partire da sinistra e accentrarsi”. Poi l’opinionista di fede bianconera pone l’accento sui principali problemi della Juve, a partire da una campagna acquisti non facile: “Rabiot e Ramsey sono state scelte azzeccate? A voi l’arduo giudizio. E poi c’è il fatto che la nostra rosa è la più vecchia della serie A. E quanto al nostro centrocampo ve lo ricordate e fate un confronto con quello che allineava tipici quali Pirlo, Marchisio, Pogba e Vidal? E che dire del fatto che avevamo cercato a tutti i costi di vendere il diamante che ha nome Paulo Dybala?”. Insomma, Mughini non lo dice apertamente, ma è evidente che quella di Sarri sia stata la Juve più debole degli ultimi 5-6 anni. E di certo non (solo) per colpa dell’allenatore.