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Ferrari, Mattia Binotto: "Strana differenza di velocità". Gp d'Ungheria, cosa non torna su Mercedes e Racing Point
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In Formula 1 l'hanno già ribattezzata "la guerra dei cloni". Le Mercedes dominano le qualifiche del Gp d'Ungheria con Hamilton e Bottas, in seconda fila le Racing Point di Lance Stroll e Sergio Perez, che guidano la copia della Mercedes mondiale del 2019. In terza fila, ed è già lusso, le Ferrari di Sebastian Vettel e Charles Leclerc, che nei primi due Gp in Austria, al netto di disastri tecnici individuali, hanno pagato dazio in termini di velocità e che sul "curvoso" Hungaroring sperano di colmare almeno in parte il gap con le ex Frecce d'argento e le loro gemelle, magari confidando in un po' di pioggia.
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Ma a far discutere gli addetti ai lavori sono anche la parole di Mattia Binotto, team principal della Rossa in bilico visti i risultati deficitari e gli orizzonti incerti. "È singolare notare la differenza che c'è sui pochi tratti di rettilineo di questo circuito fra alcune vetture e il resto del lotto". Il riferimento è alle velocità di punta di Mercedes e Racing Point, incomparabili rispetto alle altre vetture. "La verità - ribatte Toto Wolff, numero uno Mercedes - è che messi sotto pressione dagli avversari abbiamo fatto uno sviluppo straordinario". Ma i sospetti continueranno ancora a lungo.
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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