Vincenzo Spadafora, il ministro dello Sport avverte che bisogna ancora "cambiare la norma sulla quarantena, ma non credo si possa fare prima del 20 giugno".
Allarme
Il problema della quarantena di squadra in caso di una positività nel mondo del calcio "non è stato superato". Vincenzo Spadafora è categorico. "Il Cts ha detto sì alle modifiche del protocollo dal punto di vista scientifico, però bisogna cambiare la norma, quella dei 14 giorni, che è contenuta nel Dl - ha spiegato il ministro alla Rai - . O si fa un emendamento oppure bisogna cambiarla nel prossimo decreto legge. Cercheremo di fare il prima possibile, ma in entrambi i casi non credo possa essere efficace dal 20 giugno (giorno della ripresa del campionato, ndr)".
Una doccia fredda per Gabriele Gravina. "Auspichiamo che in tempi rapidi possa essere risolto, perché è un problema", ha detto il presidente della Figc. "Non è un problema che blocca in questo momento il nostro campionato, ma è un problema perché non abbiamo nessuna intenzione di indietreggiare. Non conosco i dettagli della novità di oggi, ma quello che è dato sapere è che il Cts ha dato parere favorevole alla modifica. Noi non abbiamo mai detto che la quarantena deve essere eliminata, infatti è stata confermata. Ma con una differenza: rispetto ai cittadini italiani che non giocano a calcio è chiaro che i calciatori continuano la loro attività. Loro sono sottoposti a tamponi in continuazione, per questo riteniamo che sia possibile applicare quello che il Cts ha deciso nella riunione dell'altro giorno".