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Coronavirus, passa la linea della Figc: solo il giocatore positivo va in quarantena

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Francesco Perugini
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 Nel giorno in cui il calcio riparte ufficialmente, arriva anche la relativa certezza di portare a termine la stagione dopo mesi di liti, discussioni, protocolli e tentennamenti. Arriva il via libera del Comitato tecnico-scientifico alla modifica della norma sulla quarantena nel mondo del pallone: in caso di eventuale nuova positività, sarà solo il giocatore colpito dall'infezione ad andare in isolamento. E il resto del gruppo? Sarà testato e potrà tornare in campo e, dunque, consentire il regolare proseguimento del serratissimo calendario di partite stabilito portare alla chiusura del campionato di serie A entro il 2 agosto. Mentre il calciatore o il membro dello staff positivo andrà in quarantena, dunque, tutti gli altri componenti del gruppo-squadra saranno sottoposti a un regime di "sorveglianza straordinaria": un'interpretazione "estensiva" della quarantena di 14 giorni che non rende necessaria una modifica della normativa nazionale. Sul modello tedesco, i calciatori saranno sottoposti a test anche il giorno stesso della partita. La svolta arriverà grazie ai test a immunofluorescenza: l'esame, che sarà validato ufficialmente entro pochi giorni, garantisce risultati entro quattro ore e darà così la garanzia di far accedere allo stadio solo soggetti negativi.

 

 

Ad anticipare la decisione del Cts è stata Sandra Zampa «Per arrivare a questa nuova situazione bisognerà osservare delle condizioni rigorosissime e stringenti, il tutto per la salute e la tutela dei giocatori, visto che parliamo di un virus che ha dimostrato la sua grande aggressività», ricorda la sottosegretaria alla Salute. «Abbiamo però approfondito con il Cts, che ci ha precisato che i giocatori andranno subito in quarantena in caso di positività e torneranno in quarantena dopo aver giocato la partita. In caso di positività di un calciatore o di un membro del gruppo, quindi tutti gli altri verranno sottoposti al test molecolare (tampone, ndr) la mattina della partita. Il risultato dovrà arrivare prima dello svolgimento della gara». Sparirebbe così l'obbligo del ritiro con possibilità di allenarsi collettivi contemplato nell'ultimo protocollo Figc, ma soprattutto cadrebbero praticamente in via definitiva - a meno di una nuova massiccia impennata dei contagi i piani B (playoff e playout) e C (algoritmo) che tanto avevano fatto litigare Federcalcio e Lega di Serie A negli ultimi giorni. «È vero che con l'inizio della serie A si poteva dare subito il via libera anche agli sport di contatto a livello amatoriale», aggiunge Zampa sul rinvio al 25 giugno delle altre discipline. «Non va trascurato, però, che il calcio ha preso degli impegni importanti, che tanti non sono in grado di prendere: hanno un controllo medico e scientifico costante dei propri giocatori che nessun altro si può permettere».

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