Milan, la versione di Suso: il giorno in cui Giampaolo è crollato
Un Suso a tutto campo, quello che si racconta e torna a parlare del Milan. Ora lo spagnolo è in forza al Siviglia: se la Liga si chiudesse qui, con la squadra in terza posizione e dunque in Champions League, il Milan incasserebbe automaticamente 25 milioni di riscatto. Staremo a vedere. Parlando del Milan, il mancino di Cadice afferma: "Mi sono trovato subito molto bene con Vincenzo Montella che mi ha fatto crescere al Milan, ma non dimentico Gasperini al Genoa, ricordo anche Gennaro Gattuso e Sinisa Mihajlovic, con Sinisa non giocavo, ma è stato sempre onesto, diceva le cose in faccia e non posso dirgli nulla. Gattuso e Montella sono completamente diversi, con Rino ho parlato 2-3 settimane fa, abbiamo un rapporto bellissimo, riusciva ad avere ottimi rapporti anche chi non giocava, una delle persone migliori che ho incontrato nel calcio. Se dovesse chiamarmi al Napoli? Non saprei, ma posso dire che non c'è stato nessun contatto".
Nasce il Milan di Rangnick, sul piatto 130 milioni: gli obiettivi, rivoluzione rossonera
Dunque Suso parla di tempi più recenti: "Tornando agli allenatori, negli ultimi mesi le cose con Stefano Pioli non andavano bene, c'era la possibilità di andare al Siviglia e sono andato via. Prima c'era stato Marco Giampaolo, tatticamente era da 10, sapeva tutto, conosceva ogni movimento, per tutta l'estate abbiamo giocato benissimo, poi con il Cesena, in amichevole, non è andata bene e lì si sono cominciati a vedere fantasmi, anche la prima con l'Udinese non è andata bene e nella testa dei giocatori si è cominciato a dubitare: quando si inizia così le cose non vanno bene". Insomma, col "Maestro" Giampaolo tutto sarebbe crollato dopo la partita col Cesena. Infine, una bella parola per Gonzalo Higuain: "E' una persona molto simpatica e sensibile, al Milan ha risentito della pressione nel momento in cui abbiamo smesso di giocare bene", ha concluso Suso.