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Conte, respinto il patteggiamento:"Tre mesi di squalifica troppo pochi"

Secondo la Commissione disciplinare la sospensione non è congrua: ora l'allenatore della Juventus rischia uno stop più lungo
di Andrea Tempestini venerdì 3 agosto 2012

L'allenatore della Juventus

2' di lettura

Brutte notizie per Antonio Conte: la Commissione Disciplinare ha respinto la richiesta di patteggiamento per l'allenatore della Juventus. Di fatto la Commissione ha ritenuto non congrua la squalifica di tre mesi con 200mila euro di ammenda, che aveva proposto dal procuratore federale Stefano Palazzi in seguito al patteggiamento con Conte nel corso del processo sul calcioscommesse in corso a Roma. Le parti comunque possono formulare un nuovo patteggiamento, ma il pensiero della Commissione è chiaro: tre mesi di squalifica sono troppo pochi, e il ct della squadra campione d'Italia, ora, rischia un lungo stop. Ulteriore smacco: la Commissione, presieduta da Sergio Artico, ha anche respinto l'istanza di ricusazione avanzata dai legali di Conte.  Ricusazione respinta - Dopo la respinta della richiesta di patteggiamento, i legali dell'ex tecnico del Siena avevano chiesto la ricusazione dei giudici della Commissione Disciplinare. "Nel 1992 la Corte costituzionale, non un organo normale, ha spiegato con estrema chiarezza come un giudice che ha già respinto la richiesta di pena concordata tra accusa e difesa non può giudicare nuovamente", ha spiegato l’avvocato Luigi Chiappero, legale di Conte. Il legale chiede dunque alla Disciplinare lo stralcio della posizione "perché un’altra commissione possa giudicare quello che già è stato giudicato". Il procuratore Palazzi si è opposto alla richiesta avanzata dall’avvocato Chiappero perché "non sussiste alcuna incompatibilità. Con il patteggiamento non c'è alcuna valutazione nel merito dei fatti, ma solo una valutazione in astratto: dunque non c'è nessun pregiudizio da parte di questa autorevole Commissione, né incompatibilità nel giudicare". La Disciplinare ha sospeso il processo e comunicherà la decisione sulle istanze presentate alla ripresa, fissata per le 16. Le istanze respinte - Conte è stato deferito nell'ambito del terzo filone dell'inchiesta sportiva sul calcioscommesse per le omesse denunce relative alla presunta combine dei match tra Novara e Siena e Albinoleffe e Siena, disputate nella primavera del 2011. Successivamente il mister aveva trovato un accordo con la Procura federale - tre mesi di squalifica e 200mila euro d'ammenda, appunto - che però non è stato ritenuto congruo dall'organo giudicante presieduto da Sergio Artico. E per il medesimo motivo, la Disciplinare - che si è riunita all'ex Ostello della gioventuù del Foro Italico, a Roma, per il terzo processo sportivo iniziato nella mattinata di mercoledì 1 agosto - ha respinto le istanze di patteggiamento avanzate dal Siena (5 punti di penalizzazione e 40 mila euro d'ammenda per cinque illeciti contestati ai propri tesserati) e dai tesserati Angelo Alessio (vice allenatore della Juventus), Marco Savorani (preparatore dei portiere del Siena), Giorgio D'Urbano (preparatore atletico del Siena), Dario Passoni e Mirko Poloni (ex calciatori dell'AlbinoLeffe).  

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