Basket Nba, Bargnani 'sposa' Toronto: è la mia squadra e andremo lontano

Sul tecnico: ''Casey ha avviato un progetto molto preciso, lavora con molta attenzione a tutti gli aspetti''
domenica 29 aprile 2012
Basket Nba, Bargnani 'sposa' Toronto: è la mia squadra e andremo lontano
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Roma, 23 apr. (Adnkronos) - "Non ho mai giocato così bene come quest'anno. Toronto è la mia squadra e nella prossima stagione voglio i playoff". Andrea Bargnani ha brillato per 31 partite nella migliore annata della sua carriera Nba. Il 'mago' ha regalato due mesi alla grande con la maglia dei Toronto Raptors. Poi, mentre la candidatura per l'All Star Game diventava più concreta sera dopo sera, l'infortunio al polpaccio sinistro ha frenato l'ascesa. Il guaio muscolare, alla fine, ha costretto il 26enne romano a chiudere in anticipo la stagione. "Non aveva senso rischiare di peggiorare la situazione - dice il lungo all'Adnkronos -. Mi dispiace, perché non ho mai giocato bene come quest'anno. Del resto in un campionato così massacrante, con 66 partite in 4 mesi e pochissimo tempo per gli allenamenti, tanti giocatori hanno avuto infortuni e problemi". Un pizzico di rimpianto non cancella la soddisfazione per i risultati ottenuti nella prima fase della regular season. Nei Raptors affidati al coach Dwane Casey, Bargnani è diventato il leader che la franchigia canadese cercava. Un anno fa, il general manager Bryan Colangelo usava la parola "enigma" per riferirsi all'azzurro. Ora, Casey non esita a parlare di una "superstar". "Cos'è cambiato in pochi mesi? Ho continuato a lavorare, ho sempre cercato di migliorarmi giorno per giorno, anche durante le settimane passate in Nazionale", spiega. La versione 2011-2012 del 'mago' si è rivelata più completa in attacco e più presente in difesa. Merito anche di un tecnico che ha le idee chiare: "Casey ha avviato un progetto molto preciso, lavora con molta attenzione a tutti gli aspetti, compreso quello psicologico". "Mi sono reso conto immediatamente di avere un allenatore con principi solidi: non cambia idea da un giorno all'altro, non modifica la propria opinione in base ad un risultato", dice Bargnani, che evidentemente ha tratto giovamento dalla stabilità portata dal nuovo tecnico. "Toronto è la mia squadra", dice il romano con orgoglio e con senso di appartenenza che, nel 'business' della Nba, non sono sempre all'ordine del giorno. Dopo 6 anni in Canada, e con un contratto fino al 2015, il legame con i Raptors appare solidissimo. Qualcosa da migliorare, ovviamente, c'è. "Voglio i playoff. Sono 4 anni che non ci arriviamo, nella prossima stagione non possiamo permetterci di fallire l'obiettivo", dice pensando al 2012-2013. Il settimo anno del matrimonio deve essere quello del decollo. "Già in questa stagione - osserva - abbiamo fatto passi avanti. Ce la siamo giocata sempre con tutti, sono pochissime le partite in cui abbiamo perso nettamente. Il nucleo della squadra è ricco di talento, con l'aggiunta di un paio di giocatori si può fare il salto di qualità". Toronto vanta i diritti sul lungo lituano Jonas Valanciunas. Il draft, che si annuncia ricco di prospetti, potrebbe fornire altri tasselli utili. "Ma non si può puntare solo sui giovani - dice Bargnani -. Serve un mix con elementi di esperienza, altrimenti non si va lontano". Pochi secondi di riflessione sono sufficienti: "In effetti - dice sorridendo - io sono qui da 6 stagioni e, anche se ho 26 anni, non posso essere considerato un ragazzino". In attesa di vivere la post-season da protagonista, Bargnani si prepara ad assistere ai playoff 2012 da spettatore: "Miami e Oklahoma City hanno tutto per arrivare fino in fondo. Chicago deve recuperare Derrick Rose, che ha avuto tanti infortuni. Poi, occhio a San Antonio: sta giocando alla grande". Ancora qualche giorno e saranno più chiari gli impegni per l'estate, anche in relazione alla Nazionale: "Tra poco ci sarà l'exit meeting e mi confronterò con il coach e il general manager. Parleremo e vedremo quali sono i programmi".