New York, 6 set. - (Adnkronos/Dpa/Ign) - "Mi sento un po' triste". Con queste parole Andy Roddick saluta il tennis dopo la sconfitta nei quarti agli Us Open contro l'argentino Juan Martin del Potro. Aveva promesso che non avrebbe versato una lacrima e invece l'americano si è messo a piangere nel tempio di Flushing Meadow dove nel 2003 pianse, ma di gioia, dopo la vittoria in un torneo del Grande Slam. "Solitamente elaboro velocemente le situazioni, ma in questo momento non ci riesco -ha esordito in sala stampa il campione 30enne dopo aver ricevuto un applauso corale della sala-. Per la prima volta nella mia carriera, non so cosa dire. Ringrazio tutti per essermi venuti a vedere. Ho passato tanti momenti belli e anche tristi, grazie per essermi stati vicini, tutti voi resterete nel mio cuore". Per l'ultimo atto della carriera di un grande giocatore lo stadio Arthur Ashe era gremito, 20mila i tifosi che alla fine del match hanno tributato a Andy una standing ovation. Scherzando, nascondendo l'emozione sotto la visiera del suo cappellino nero, Roddick ha risposto poi a una domanda di un giornalista che gli chiedeva: 'Cosa ti mancherà ora che hai chiuso la carriera?", "Tutti voi", ha replicato sorridendo il tennista americano. Roddick è entrato nella storia del tennis nel 2003 quando, battendo lo spagnolo Juan Carlos Ferrero nella finale degli Us Open, ha chiuso una stagione strepitosa ottenendo la vetta del ranking mondiale. Dopo il successo Roddick pianse correndo ad abbracciare la famiglia sugli spalti. Gli Us Open sono stati il suo successo più importante in carriera ma Andy non torna spesso a rivedere il trofeo che lo ha lanciato definitivamente nel gotha del tennis: "Si trova in uno stadio ma non ci vado spesso". Nel palmares del tennista americano ci sono 32 titoli, da oggi per lui non ci saranno più ritmi frenetici e viaggi aerei in giro per il mondo. "Adesso non mi porrò tante domande se voglio farmi una birra, oppure dieci", scherza Roddick aggiungendo: "Certo che il tennis mi mancherà. So anche che passerò dei momenti difficili". Intanto, mentre sarà la statunitense Serena Williams l'avversaria di Sara Errani nella semifinale di domani (la numero 4 del tabellone si è imposta nei quarti 6-3, 6-1 in appena 58 minuti sulla serba Ana Ivanovic), lo svizzero Roger Federer è stato eliminato a sorpresa. A batterlo il ceco Tomas Berdych che ha avuto la meglio in quattro set per 7-6 (7-1), 6-4, 3-6, 6-3 ai quarti di finale. Berdych, numero 6 del seeding, sfiderà sabato in semifinale il britannico Andy Murray che si è imposto sul croato Marin Cilic per 3-6, 7-6 (7-4), 6-2, 6-0, per un posto nella finale dell'ultimo Slam stagionale. Federer, vincitore a Wimbledon del suo diciassettesimo titolo dello Slam, manca la finale di Flushing Meadows per la prima volta dal 2003. "Non c'è un migliore momento di questo. Me lo sono goduto ed il pubblico è stato grandioso. Spero che a tutti sia piaciuto l'incontro", ha detto il ceco dopo il successo sul numero uno al mondo, che aveva già battuto nei quarti di finale di Wimbledon 2010 e nel secondo turno dei Giochi Olimpici di Atene 2004. Berdych ha così raggiunto per la terza volta nella sua carriera la semifinale di un Grand Slam dopo Roland Garros e Wimbledon 2010. Lo svizzero, invece, è la prima volta che rimane fuori delle semifinali del quarto ed ultimo Grand Slam della stagione da quando lo ha vinto consecutivamente tra il 2004 ed il 2008. Berdych con il suo gioco ha messo in difficoltà Federer che ha commesso più errori del solito in momenti nei quali raramente si deconcentra. Il ceco, 26 anni, ha chiuso con un ace un opprimente 7-1 nel tie-break del primo set che ha sorpreso i tifosi presenti sull'Arthur Ashe. Tuttavia i tifosi contavano sulla reazione dello svizzero e lo incitavano, ma dopo una iniziale rezione la perdita anche del secondo set ha cominciato a far pensare ai più che la sconfitta del numero uno del mondo era possibile. Ma lo svizzero ha ripreso fiducia e dopo essere andato sotto 3-1 nel terzo set si è ripreso, ha vinto cinque game consecutivi e si è aggiudicato il set per 6-3. Berdych però aveva preso solo una pausa e nella quarta partita ha ricominciato a fare il suo gioco e a vincere i suoi turni di servizio senza fatica. "Può essere un grande problema se lasci a Federer comandare il gioco. Ho cercato di mantenermi forte e concentrato e alla fine ho giocato bene nel momento giusto", ha spiegato dopo l'incontro il ceco. Federer ha chiuso cedendo il suo servizio e lasciando su un vassoi d'argento il successo a Bedych che sul 5-3 non ha fallito e ha messo quattro prime di servizio per chiudere la sua notte più magica a New York. Berdych non aveva mai giocato prima nel turno notturno dell'Us Open, riservato ai migliori giocatori. Nel suo primo giorno sotto la luna ed i fari dell'Arthur Ashe, Berdych ha sorpreso un'altra volta Federer che non aveva mai perso, in notturna nel quarto Grand Slam della stagione.