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Zè Eduardo, l'ultimo schiaffo al Milan: "Grazie, ma il provino non lo faccio"

Il brasiliano del Genoa, scelto da Galliani per sostituire l'infortunato Pato, rifiuta il trasferimento: aveva una settimana per convincere Allegri
di Giulio Bucchi sabato 25 agosto 2012

Zè Eduardo

2' di lettura

di Claudio Brigliadori Niente Milan per Zè Eduardo. Anzi, niente Zè Eduardo per il Milan. Dura il tempo di una notte una delle storie di calciomercato più misteriose, assurde, imperscrutabili dell'estate italiana. Ricapitolando: ieri mattina il milanista Pato si fa male in allenamento: problema muscolare all'adduttore sinistro, tre settimane di stop e nuovo (o meglio infinito) allarme: il papero l'anno scorso ha saltato 34 partite e al 2010 ad oggi ha messo insieme qualcosa come 15 infortuni gravi con oltre 100 giorni di stop. Con l'acqua alla gola nel reparto offensivo in vista di domenica, per il debutto di A con la Samp (oltre a Pato mancherà probabilmente anche El Shaarawy, ma debutterà Pazzini), l'ad Galliani a Forte dei Marmi è andato in pressing sull'amico Enrico Preziosi per avere una punta. Mai più "di scorta" di così, visto che il brasiliano Zè Eduardo in rossoblu la scorsa stagione ha disputato giusto 8 spezzoni di gara, bloccato in serie da Infortuni muscolari, frattura da stress al piede e infiammazione all'appendice. Il giallo della formula - E qui inizia il valzer delle indiscrezioni. In prova fino al 31 agosto. No, prestito con diritto di riscatto della metà a 4 miliardi. No, prestito per sei mesi. No, contrordine, si farà il provino a Milanello. Il guaio è che mentre sul web le ironie (amare) dei tifosi milanisti si stavano già consumando, filtrava già il malumore di mister Massimiliano Allegri, che avrebbe espresso a Galliani il proprio scarso gradimento nei confronti dell'oggetto misterioso Zè Eduardo. E proprio la clausola del provino è stato decisiva: il brasiliano, 24 anni, amico di Neyma e Robinho, ha vinto una Libertadores con il Santos e ritiene di non doversi 'abbassare' a tanto. E quindi, comunicato odierno del Genoa, "a seguito del mancato accordo per il trasferimento al Milan, riprenderà gli allenamenti agli ordini del tecnico De Canio". E su Twitter è lo stesso Zè Eduardo a confessare: "Sono molto contento per l'interesse del Milan, ma non abbiamo trovato un accordo insieme al Genoa, club con il quale ho un contratto di 4 anni e dove sono felice".  Alternative all'osso - A questo Milan con pochi soldi e ancora meno idee (e quando ci sono, lasciano perplessi) servirà ora una nuova pezza: si parla del vecchio pallino rossonero Nicklas Bendtner, danese dell'Arsenal, del bulgaro Dimitar Berbatov in uscita dal Manchester United, del cavallo di ritorno Marco Borriello di troppo nella Roma. Oppure il baby francese M'Baye Niang, 17enne talento del Caen. E, per finire, pare sempre più vicino Ricardo Kakà, che a 30 anni tornerebbe al Milan grazie ai saldi Real. Berlusconi e Galliani sperano che il suo nome possa placare la delusione dei tifosi. Il guaio è che lo schiaffo di Zè Eduardo, su quegli stessi tifosi, non ha suscitato senso di umiliazione ma quasi un sentimento di sollievo, di scampato pericolo. Ed è questo il campanello d'allarme più grave per questo spaesato, tragicomico Milan.

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