Milano, 6 giu. - (Adnkronos/Ign) - "Napoli è stata una scelta a se stante. Concludere dopo 4 anni il ciclo con il Napoli era già maturata all'inizio dell'ultimo anno quando rifiutai il prolungamento del contratto. Da quel momento in poi, ho deciso di chiudere con il Napoli e potevo anche rimanere fermo, se non ci fosse stata una richiesta che tornava a darmi altri stimoli, una di questa è stata l'Inter e mi è piaciuto tutto, mi sono sentito pronto e carico per accettare la nuova sfida con l'Inter, sono arrivate altre proposte ma non dico quali". Sono queste le prime parole di Walter Mazzarri da allenatore dell'Inter in conferenza stampa. Quel che Mazzarri non accetta è sentire parlare di tradimento. "Il presidente De Laurentiis usa fare delle battute... alcune vengono bene, altre male. Con il Napoli è stato un bel matrimonio ma può anche finire. Non vorrei però mai sentire dire la parola tradimento, non l'accetto. Sono andato via per i motivi di cui ho parlato", sottolinea il nuovo allenatore dell'Inter. "Con Moratti ho avuto un incontro molto positivo, ho avuto una grande impressione, è un signore. Ho saputo che anche lui ha avuto una bella impressione. Ho detto quali erano i miei intendimenti e l'ho visto deciso a prendere un allenatore con le mie caratteristiche. E sono in grado di poter dare quello che vuole. L'Inter ha il dovere di tornare ad essere competitiva -aggiunge Mazzarri-. Il tifoso interista vuole vedere una squadra tosta e vera e che ritorni a vincere nel proprio stadio. Io sono un allenatore un po' accentratore, ma il presidente voleva un tecnico di personalità e credo di averla, mi piace assumermi tutte le responsabilità, la preparazione, il reparto sanitario, con i professionisti dell'azienda". Per quanto riguarda lo staff, il nuovo tecnico spiega che "Giuseppe Baresi rimarrà con me, una bandiera per tutti e l'ho voluto al mio fianco per aiutarmi a capire gli aspetti dell'Inter, lui rimarrà e poi ho portato Boldrelli come preparatore atletico che è con me dalla primavera del Bologna e le nostre squadre hanno corso e sono sempre state in salute. Il secondo sarà Frustalupi, poi ci sarà un collaboratore tecnico sul campo, Luca Vigiani, e Papale come preparatore dei portieri, oltre a degli osservatori". "Voglio 22 giocatori in ritiro più alcuni ragazzi, molti di quelli che verranno in ritiro sono convinto che saranno molti di quelli che rimarranno il prossimo anno. C'è un numero sufficiente per lavorare in un certo modo e partire con il piede giusto. Paragone con Mourinho? Non ho mai pensato ai confronti perché credo che l'allenatore sia un po' come un artista e non si possono fare paragoni, ognuno è se stesso. Quando vado in un posto vado con entusiasmo di lasciare un segno, fino ad ora l'ho fatto, e cercherò di farlo anche all'Inter. Mourinho è un vincente, ho stima, qualche volta c'è stata qualche scaramuccia, ma la stima e il rispetto non cambia", prosegue Mazzarri. "Cassano? Dovremo far sposare da subito il concetto che qui da oggi si pensa solo per l'Inter, l'interesse personale viene dopo. Solo così il percorso sarà in discesa", aggiunge il neo tecnico nerazzurro. Kovacic? E' un ragazzo interessante ma finché non lo alleno non voglio esprimermi". L'allenatore toscano ha tanti anni di esperienza in Serie A. "Segreti non ne conosco, in questi 12 anni di carriera credo di essere stato un allenatore che ha basato la sua carriera sul rispetto delle regole, con giocatori e le altre componenti. I successi nel calcio partono da lontano, dalla cura dei dettagli, dalla cultura del lavoro, dal sacrificio. E' uno sport, ma a livello professionistico così alto queste componenti sono fondamentali, quasi quanto le abilità dei giocatori e dell'allenatore stesso". "Io sono considerato un tattico, che cerca di dare un'impronta definita alle sue squadre. A volte è avvenuto bene, altre non è andata benissimo. Nel calcio attuale -spiega Mazzarri-, al di là dei valori tecnici bisogna essere preparatissimi a livello fisico e mentale. L'allenamento è sacro e lo dirò ai giocatori dell'Inter, bisogna andare a mille, solo in questo caso un atleta anche bravo di suo può dimostrare di esserlo più di altri". Secondo Mazzarri per vincere "ci vuole la giusta miscela di giocatori, quello che deve crescere, quello maturo, quello che risolve le partite. Se mi si chiede di fare 50 punti posso fare una squadra di giovanissimi, ma per competere per i primissimi posti con Juve, Milan, Napoli, Roma, Lazio, Fiorentina, non posso fare una squadra di giovanissimi". Il nuovo tecnico dell'Inter non si sottrae alle responsabilità. "Sono un allenatore e ho il dovere, quando accetto un incarico, di pensare a come far rendere i giocatori che la società ha a disposizione. Io credo che la rosa dell'Inter non può essere, come risultati e rendimento, quella che ha chiuso il campionato scorso, credo sia superiore rispetto a quello che è successo. Allenare l'Inter è un'altra cosa? Allenare quattro anni a Napoli mi fa dire che posso allenare ovunque. Non ho problemi ad assumermi certe responsabilità. Se sono venuto all'Inter è perché voglio che possa tornare ad essere competitiva nel più breve tempo possibile". Sul modulo di gioco, Mazzarri sottolinea che "il mio modo di giocare parte dal concetto di impostare con la difesa a tre, ma ho dei meccanismi che non ridurrei a dire gioca a tre. L'importante è che i giocatori conoscano i codici e non improvvisare in partita". Per fare tutto al meglio, comunque, è fondamentale la preparazione fisica. "Bisogna lavorare almeno 14-15 giorni in modo intenso in ritiro. La società aveva preso alcuni impegni con delle amichevoli e abbiamo cambiato un po' il programma. Samuel? E' un giocatore talmente bravo, serio e importante che non ho bisogno di parlarci. Comunque parlerò con tutti individualmente il primo giorno e prima del discorso alla squadra". Infine Mazzarri ha sottolineato che non ha "più parlato degli arbitri, se non in maniera veniale. Solo in conferenza dopo la Supercoppa, che era stata una partita particolare, ho voluto parlare ma per dare un mio contributo con 30 anni di calcio alle spalle". Infine sulla decisione della Procura Federale di archiviare la posizione di Andrea Ranocchia, nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse, ha detto: "per Ranocchia è una bella notizia e sono contento ma soprattutto per la società".