Mondiali Qatar, inchiesta del Guardian: operai schiavizzati e decine di morti bianche

Ecco come si prepara la rassegna iridata del 2022. Cantieri nel deserto senza acqua, passaporti confiscati ai lavoratori, paghe negate
di Roberto Procaccinidomenica 29 settembre 2013
Mondiali Qatar, inchiesta del Guardian: operai schiavizzati e decine di morti bianche
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Schiavismo e lavori forzati, passaporti confiscati e decine di morti bianche al mese: i preparativi in Qatar per i Mondiali di calcio del 2022 procedono nel segno della negazione dei diritti e dello sfruttamento dei lavoratori. Mancano 9 anni alla manifestazione iridata, ma il paese delle penisola araba sono già aperti i cantieri per realizzare i faraonici progetti previsti: strade, linee ferroviarie ad alta velocità, un collegamento con il Bahrein, nuovi quartieri,  centinaia di alberghi e 9 stadi, dei quali quello per la finale da 90mila posti. Tante infrastrutture per un insieme di investimenti da 100 miliardi di dollari. Ma a lavorare nei cantieri sono operai provenienti da Asia e Africa, ingaggiati in una "moderna forma di schiavitù" (come l'ha definita l'Organizzazione internazionale del Lavoro dell'Onu): lo denuncia un'inchiesta del Guardian, testata britannica che ha avuto accesso alla documentazione dell'ambasciata del Nepal a Doha. Mancano solo le catene - Solo tra il 4 giugno e l'8 agosto scorsi, stando alla diplomazia nepalese, i morti sul lavoro sono stati 44. Gli operai intervistati parlano di paghe diminuite o addirittura negate, di cantieri nel deserto senza accesso a fonti di acqua, di passaporti confiscati, di persone giovani colpite da attacchi di cuore. La condizione è di vera e propria schiavitù: "Ci piacerebbe andarcene, ma l'azienda non ce lo permette" ha detto un lavoratore ai giornalisti inglesi. La difesa - "Apriremo un'inchiesta" è la risposta ufficiale del comitato organizzatore dei Mondiali del Qatar. I lavori sotto la stretta direzione non sono ancora cominciati, è la posizione ufficiale, ma ne sono partiti diversi in appalto o in subappalto. "Siamo profondamente preoccupati - proseguono dal comitato -, verificheremo".