Addio alla 'freccia del Sud', morto Mennea

domenica 24 marzo 2013
Addio alla 'freccia del Sud', morto Mennea
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Roma, 21 mar. (Adnkronos/Ign) - Addio alla 'Freccia del Sud' Pietro Mennea. Il campione azzurro è morto questa mattina in una clinica romana all'età di 61 anni. Lo sprinter, medaglia d'oro ai Giochi Olimpici di Mosca 1980 sui 200 metri e per 16 anni detentore del record del mondo sulla distanza, era nato a Barletta il 28 giugno 1952. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, appresa la notizia telefonicamente mentre era in viaggio verso Milano, ha deciso di annullare gli impegni istituzionali e di far rientro a Roma. "Pietro Mennea rappresenta qualcosa di piu' di un simbolo, è una leggenda. Ha caratterizzato un'epoca, in una di quelle rare situazioni in cui un uomo normale, non un superuomo, e' riuscito a compiere imprese che hanno scritto la storia. E' una perdita incolmabile", ha detto Malagò, che ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva ad osservare, durante le manifestazioni sportive che si terranno da oggi fino al termine della settimana, un minuto di silenzio per ricordare il velocista. Domani mattina, e non nel pomeriggio come si era detto inizialmente, sarà allestita la camera ardente al Coni, mentre i funerali si terranno sabato, alle 10 presso la Basilica di Santa Sabina a Roma. Dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato un cuscino floreale tricolore per onorare la memoria del campione azzurro. Commosso il ricordo di Sara Simeoni, medaglia d'oro nel salto in alto alle olimpiadi di Mosca del 1980. "Abbiamo passato qualche anno assieme, ad allenarci e sudare sulle stesse piste, abbiamo condiviso le fatiche ma anche i momenti belli ed esaltanti dei risultati che abbiamo raggiunto". "La notizia mi ha veramente preso alla sprovvista, non sapevo che Pietro stesse male, se lo avessi saputo lo sarei andato a trovare -prosegue la Simeoni all'Adnkronos-. Il fatto che non ci sia piu', e' un pezzo della mia storia che se ne va. Resta però l'esempio di un uomo che con la sua tenacia e la sua caparbieta' ha fatto dei risultati eccezionali". "Sconvolto" dalla notizia, Maurizio Damilano, compagno di stanza di Mennea alle Olimpiadi di Mosca del 1980 dove entrambi vinsero la medaglia d'oro. "Con Pietro abbiamo condiviso tanti momenti sportivi e non - scrive in una nota - con lui viene a mancare uno dei piu' grandi riferimenti nella storia dell'atletica, un atleta e un uomo che ha saputo dare una svolta al nostro mondo". Se ne va "uno dei più grandi atleti della storia dello sport italiano e mondiale", dice Mario Pescante, membro del Cio ed ex presidente del Coni. "Sono legato a Pietro Mennea dal ricordo di Mosca dove venne con il piccolo lottatore Maenza a smaltire una forma di ansia che lo aveva preso. L'ho avuto addirittura come collaboratore di segreteria, poi ha fatto quello che ha fatto -prosegue Pescante-. Credo che quella vittoria rappresenti la sintesi della personalita' dell'uomo prima che dell'atleta: difficolta' interiori superate combattendo con se stesso e poi esplodendo sul campo". "Credo che sia uno degli ultimi 'visi pallidi' che si sono visti affermare nelle gare di velocità e poi da li' e' cambiata la storia del velocismo. Sono rimasto traumatizzato sia per l'eta', sia perché era un atleta in tutti i sensi". Anche il ministro dello Sport Piero Gnudi gli rende omaggio come "simbolo di uno sport pulito e leale, lontano dagli scandali e dalla mondanita'". Da Alessandro Del Piero a Pier Luigi Bersani, a valanga arrivano ricordi e cordoglio per la scomparsa della 'freccia del sud'. "Caro Pietro la corsa si è fermata. Grazie di tutto", twitta il segretario del Pd. "Mennea...Che ha fatto vedere al mondo come corre un uomo del Sud", scrive anche lui via Twitter, Roberto Saviano.