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Milan, per il dopo-Allegri spunta Inzaghi

Brutto gioco e distanza siderale dalla vetta mettono Max a repentaglio. L'ex attaccante rossonero è spettatore interessato. Dopo Barcellona...
di Roberto Procaccini domenica 13 ottobre 2013

Massimiliano Allegri

2' di lettura

Problemi in casa Milan. La sconfitta per 3 a 2 allo Juventus Stadium fa tremare la panchina di Massimiliano Allegri. 8 punti in 7 partite, difesa colabrodo e - 11 dalla zona Champions espongono il mister al rischio esonero. I rumors vogliono la dirigenza rossonera divisa, come già successo in passato, tra chi vuole la testa dell'allenatore (il patron Silvio Berlusconi su tutti) e chi invece lo difende ancora (l'ad Adriano Galliani). Dopo la pausa di campionato per le nazionali il Milan è atteso dalla doppia sfida contro il Barcellona, che determinerà il prosieguo dell'avventura rossonera in Champions. In caso di disfatta, il nome più caldo per sostituire Allegri è quello di Filippo Inzaghi, ex attaccante rossonero e allenatore della primavera Milan. Problemi rossoneri - L'allenatore toscano non è nuovo a partenze diesel. Anche nel 2010-2011, stagione che si concluse con la vittoria dello scudetto, inanellò una sconfitta in casa del neopromosso Cesena e un pari a Catania nelle prime cinque di campionato. L'anno scorso, invece, racimolò 7 punti nelle prime 8. Ma quest'anno tifo e dirigenza si aspettavano qualcosa in più. Innanzitutto perché, avendo il Milan disputato i preliminari di Champions, si supponeva che sarebbe arrivato ai nastri di partenza con i motori già caldi, e non con le ruote a terra. E poi perché, a differenza della passata stagione (dove la sola Fiorentina contese fino all'ultimo il terzo posto ai rossoneri), oggi il pacchetto delle contendenti sembra più nutrito e agguerrito (l'ottima Roma di Garcia, la rediviva Inter di Mazzarri, la stessa Fiorentina, più le conferme di Juve e Napoli). SuperPippo gongola - Il nome più accreditato per sostiuire Allegri è quello di Inzaghi. SuperPippo ha tutto dalla sua: pedigree da milanista vero (126 gol in 300 presenze) e buon lavoro da mister della Primavera (semifinalista scudetto la passata stagione, alta classifica in quella in corso). Insomma, Allegri è avvisato: dopo la pausa, vietato sbagliare.

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