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Il Parma rischia, per l'Europa League manca la licenza. Il Torino torna a sognare

di simone cerroni domenica 25 maggio 2014

2' di lettura

A neanche 48 ore dall'inizio dei festeggiamenti per l'accesso in Europa League, il sogno del Parma di Roberto Donadoni potrebbe diventare un incubo. Il ritardo di un pagamento di 300mila euro di Irpef da parte della società di Tommaso Ghirardi ha bloccato, per il momento, il documento che permette alla squadra di giocare fuori dall'Italia. Il club gialloblu non figura infatti nell'elenco reso pubblico dalla Figc delle squadre che hanno ottenuto la licenza per la stagione sportiva 2014/2015. "Dopo le decisioni delle Commissioni di Primo e Secondo grado delle Licenze Uefa – si legge – risultano aver conseguito la Licenza per la stagione sportiva 2014/2015: Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Sampdoria, Torino". L'ipotersi Torino in Europa - L'ultima parola spetta all’Alta Corte del Coni che mercoledì 28 maggio dovrà decidere se accogliere o respingere il ricorso del Parma. In caso di mancata possibilità per il Parma, la porta europea si aprirebbe per il Torino, classificatosi ad un solo punto da gli emiliani. Il rigore sbagliato da Alessio Cerci ancora pesa nella memoria granata ma da ieri, 19 maggio, la squadra di Ventura può tornare a sperare. Il ricorso - Il Parma Fc in una nota spiega di aver "appreso con sorpresa la decisione della Commissione di secondo grado di negare il rilascio della licenza Uefa alla nostra società" e dunque che farà ricorso per ottenere il riconoscimento. "Pur nel grande rispetto del lavoro svolto dalla Commissione – si legge nella nota diramata a tarda ora da Collecchio – il Parma Fc, tuttora assolutamente convinto delle proprie ragioni, non può accettare questa decisione che vanifica un risultato sportivo che premia un'intera città e che è stato conseguito dopo anni di sforzi economici ed agonistici. Per questi motivi il Parma Fc ricorrerà senza indugi all'Alta Corte del Comitato Olimpico Nazionale (che si riunirà il 28 maggio) nella certezza che, nella suprema sede della Giustizia Sportiva, sarà riconosciuto il proprio corretto adempimento ai criteri economico finanziari previsti dalla procedura per il rilascio della licenza Uefa".  

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