Un legittimo sospetto si allunga sul gran premio di Monza, la gara che, di fatto, ha segnato la fine dell'era-Montezemolo e la totale disfatta della Ferrari. Qui, però, non si parla del Cavallino, ma delle frecce d'argento, che non sono più le McLaren ma le imprendibili Mercedes della premiata ditta Lewis Hamilton-Nico Rosberg, la coppia che si sta giocando il mondiale, la coppia costretta a convivere nella stessa casa e che però, letteralmente, si odia. L'antefatto è quello arcinoto del 24 agosto, ossia la collisione al secondo giro tra i due piloti: Rosberg, che insegue, con una manovra azzardata colpisce Hamilton, gli buca una gomma e ne compromette la gara. Seguirono scintille e la durissima tirata d'orecchie della Mercedes ai piloti, e a Rosberg in particolare. Quei due errori... - Ieri, domenica 7 agosto, si torna in pista, a Monza. Hamilton parte male, Rosberg lo brucia e detta il ritmo davanti a tutti. Il pilota britannico però non molla, tira come un forsennato, tenta la rimonta. Rimonta che poi verrà compiuta: vincerà Hamilton, secondo Rosberg. Ma a decidere la gara sono stati due errori del pilota tedesco, due errori identici alla fine del rettilineo con la griglia di partenza: Nico sbaglia la staccata, va lungo, e per tornare in pista è costretto ad aggirare i due ostacoli che ne rallentano il rientro. Due errori molto strani, per Rosberg, che della precisione e della concentrazione ha fatto il suo marchio di fabbrica. Due errori, tra l'altro, neppure così evidenti: staccata sì sbagliata, ma senza ruote fumanti né inenarrabili sforzi per restare in pista ed evitare i due ostacoli. E dopo il secondo errore, Nico perde la testa della gara. Legittimi sospetti - Si arriva, dunque, al legittimo sospetto: e se quei due errori, poi, non fossero così "errori"? La suggestione è avanzata - tra gli altri - da La Gazzetta dello sport, che titola: "Nico, non l'avrai fatto apposta?". Difficile, ma possibile. Già, perché per ristabilire un minimo di ordine e ritrovare un briciolo di armonia in casa Mercedes dopo i fattacci di Spa, è anche ipotizzabile che un ordine di scuderia abbia intimato a Rosberg di lasciare la prima piazza ad Hamilton (per altro, un poco più veloce in pista). E poiché un pilota, da regolamento, non può deliberatamente cedere la sua posizione, il doppio errore potrebbe essere stato l'escamotage per "pareggiare" lo sgarro belga. Circostanza che Niki Lauda scaccia con fastidio: "Ma figuriamoci se l'ha fatto apposta". Certo, Lauda non potrebbe mai ammetterlo. Certo, nessuno avrà mai certezze, almeno in questa stagione, sulla teoria del "finto doppio errore". Ma un briciolo di sospetto, quello sì, resta...