La Lazio licenzia Vladimir Petkovic per "violazione delle norme federali e dello statuto dei lavoratori". Vale a dire la "giusta causa" cui ha fatto più volte rifrimento il patron Claudio Lotito per evitare l'esonero dell'allenatore (condizione che lo lascerebbe a libro paga del club fino a scadenza di contratto). I legali del tecnico bosniaco, che hagià raggiunto un accordo con la federazione calcistica elvetica per diventare in estate il prossimo ct della Svizzera, annunciano di voler impugnare il provvedimento: "E' un atto illeggitimo". La rottura tra il club capitolino e il suo mister annuncia un epilogo di carte bollate e ricorsi in tribunale. La mossa bianco-celeste - La dirigenza laziale, che si aspettava le dimissioni di Petkovic e nel frattempon aveva già dato l'incarico di succedergli a Edi Reja, è passata alle vie di fatto. "Quello che ha determinato il licenziamento è il fatto che Petkovic e i suoi collaboratori - ha detto Gian Michele Gentile, legale della club -, una volta che erano sorte le voci di trattative con la Svizzera per il loro ingaggio, davanti alle richieste della stampa e della società, hanno negato l'esistenza di queste trattative che invece si sono rivelate evidenti. Questo comportamento ha violato il principio della fiducia che ci deve essere fra la società e i suoi dipendenti". La difesa del mister - "E’ un licenziamento singolare, perchè non fa riferimento nemmeno alle norme che sarebbero state violate da Petkovic nelle trattative con la federazione svizzera", ribatte Paco D’Onofrio, avvocato del tecnico bosniaco. "Vladimir sarà il ct della Svizzera dal mese di luglio: la federazione elvetica ha ufficializzato la nomina con un comunicato diffuso prima di Natale - aggiunge -. La fumata bianca non giustifica le accuse di comportamento scorretto attribuibile all’allenatore".