"Onorerò i miei impegni fino al 30 giugno. Poi, comincerà un’altra storia. Da oggi il 100% del Parma è in vendita". Tommaso Ghirardi, presidente del Parma, si esprime così nella conferenza stampa convocata dopo l’esito negativo del ricorso presentato dal club emiliano all’Alta Corte. Il Parma non ha ottenuto la Licenza Uefa ed è quindi stato escluso dall’Europa League. "Me ne vado dopo aver conquistato sul campo l’accesso alla Coppa Uefa. Da oggi tocca a qualcun altro dimostrare la passione che io ho avuto in tutti questi anni", dice visibilmente emozionato. Il motivo dell'esclusione del Parma della coppa è dovuto al ritardo di un pagamento di 300mila euro di Irpef da parte della società di Ghirardi. "È stato detto che non era stato pagato l’Irpef sugli incentivi all’esodo, una contrattazione tra società e calciatore per indurre quest’ultimo ad andare in un’altra squadra o lasciare il club". La spiegazione - Ma è lo stesso presidente gialloblù a smentire le voci: "La sanzione al Parma è stata data per un errore dello 0,60% rispetto alle cifre dovute. Per questo ho perso quanto guadagnato sul campo, quello di una squadra di provincia che si è risollevata dopo il più grande crack europeo. Siete riusciti a farmi andare via dal mondo dello sport e a farmi abbandonare la mia più grande passione, con il calcio e lo sport ho chiuso, voi vergognatevi, io me ne torno al mio paesello". Poi sottolinea come "il Parma ha onorato fino all’ultimo centesimo, non avendo alcun debito al 31 marzo. Era tutto conforme alle normative". La storia dell'esclusione - Ghirardi è visibilmente commosso e ci tiene a spiegare come effettivamente sono andate le cose. "Il 30 aprile alle 14 siamo stati contattati dalla Covisoc e ci hanno detto che c’è qualche chiarimento che ci dovevano chiedere, ma il termine massimo era mezzanotte per presentare la documentazione. Ci dicono che c’è una piccola irregolarità. Il lunedì ho chiamato io stesso la Covisoc ed ho chiesto di cosa si trattasse: ci dicono che c’è un problema su 9 incentivi all’esodo di giocatori, tra l’altro concordati e sottoscritti da giocatore e società con decorrenza al 30 giugno e in quella data bisognava pagare le varie forme di tassazione, almeno abbiamo fatto così da sette anni. Nessuno ha mai detto nulla negli ultimi sei anni e fino al 30 aprile", ha sottolineato Ghirardi. "Io sono convinto di aver pagato tutto e tutti e di aver esaudito tutte le richieste fatte e tutte le volte che mi è stato contestato qualcosa, mi sono sempre rivolto alle istituzioni e anche questa volta l’ho fatto, e mi sono rivolto alla Federazione e alla Lega. Non posso fare nomi, ma mi è stato consigliato come fare da esponenti della Federazione e della Lega e l’esito è la bocciatura in primo e secondo grado. Io da membro della Lega da sette anni mi sono rifatto a Lega e Figc, e queste indicazioni mi hanno portato a non ottenere la licenza Uefa", ha aggiunto il presidente gialloblu. Tutti innocenti - Il colpevole non esiste secondo Ghirardi. "Non posso imputare colpe ai miei dirigenti, alla contabilità, ai consulenti, hanno fatto quello che facevano da sette anni, l’amministrazione del Parma è la stessa da 25 anni e mai c’è stato un problema di questo tipo. Nessun gesto di furbizia da parte mia di non spendere 300mila euro, visto che ho pagato 13 milioni di euro e ne perderò 7-8 non andando in Uefa. Valuterò chi mi potrà rimborsare dei danni economici e personali, lo valuterò con serenità".