Silvio Berlusconi, che è da sempre un amante del "bel giuoco", non deve aver digerito facilmente la brutta partita di sabato contro la Juventus e non tanto e solo per il risultato finale (persa 0-1), ma per l'assenza del "bel giuoco", appunto, del suo Milan. "A Milanello ci vado. Ma se poi noi non fanno quello che gli dico io..." ha poi affermato il presidente, da sempre molto attivo nel "consigliare" al mister di turno tattica e strategie. Insomma, è stata la prima bacchettata all'amatissimo mister Filippo Inzaghi che fino ad ora, a onor del vero, aveva incantato tutti, a Milanello e non. No comment - E allora alla domanda del cronista, "come commenta le frasi del presidente?", Inzaghi, forse in imbarazzo, forse intento ad evitar strafalcioni mediatici, si è limitato ad affermare: "Beh, quelle non si commentano mai". Parole che lasciano più di qualche interrogativo su cosa intendesse realmente dire. Poi corre ai ripari e cambia rapidamente discorso spostando l'interesse dal punto di vista tecnico e rimarca le proprie attenuanti: "Ripeto però che contro la Juve abbiamo fatto bene: gara di sacrificio. Giocare alla pari forse era pretendere troppo. Non prendono gol dal 28 aprile e giocano a memoria. Io devo guardare la prestazione. Sono felice e devo pensare all'Empoli, sicuramente una partita fondamentale per il nostro futuro. E comunque siamo il Milan, siamo pronti e carichi".