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Milan, l'impresa di Galliani e Inzaghi: convincere Berlusconi che Cerci vale oro

di Giulio Bucchi domenica 17 agosto 2014

3' di lettura

Da un vertice all’altro. È sempre nella villa del presidente Berlusconi ad Arcore (e come potrebbe essere diversamente) il centro delle decisioni del mercato rossonero. È lì, nella cittadina brianzola, che vengono prese le decisioni che delineano il futuro e i progetti del Milan. Dopo la scelta dell’allenatore (Inzaghi, il pupillo di Galliani) stasera ad Arcore, ci sarà un’altra importante riunione tra il presidente del Milan, Adriano Galliani e lo stesso Filippo Inzaghi. Nell’incontro saranno definite le prossime mosse di mercato: il Milan farà tre cessioni (Gabriel in prestito in Brasile, Didac Vilà in Spagna e un centrale di difesa) per fare posto all’esterno d’attacco. I nomi in cima alla lista sono sempre quelli di Campbell e Taarabt, secondi solo ad Alessio Cerci.La strategia dell’amministratore delegato è chiara. Ritardare l’offerta per l’attacante granata per fare in modo che il presidente del Torino Cairo abbassi ancora le sue pretese (18-20 milioni la richiesta del club). Lo stesso ad milanista punta anche sulla volontà del giocatore di vestire la casacca rossonera. Le stesse parole di Cairo («non tarpiamo le ali a Cerci»), sono un chiaro segnale che il Torino è disposto ad ascoltare le richieste milaniste. Ma, come in tutte le trattative di mercato, è un gioco delle parti. Un po’ come una partita di poker. Nessuno vuole scoprire le sue carte e c’è chi vorrebbe portarsi a casa la vincita puntando anche sul bluff. O comunque cercando di vincere con il minimo sforzo. Ecco perché questa sera, a casa Berlusconi, Galliani e Inzaghi (ma soprattutto il primo) chiederanno al presidente fin dove possono spingersi con la strategia di «ignorare» Cairo e Cerci, puntando sul marocchino Taarabt o, eventualmente, sul costaricano Campbell di proprietà dell’Arsenal. Fare finta di ignorare le richieste di Cairo, aspettando che il presidente granata abbassi le richieste per l’attaccante della Nazionale, o puntare decisamente su una alternativa più conveniente economicamente? In entrambi i casi sarà Berlusconi a decidere. Inzaghi ha chiesto ripetutamente un esterno d’attacco. Il presidente rossonero lo accontenterà, bisogna solo capire con quale nome. Se saltasse Cerci, non dovrebbero esserci problemi per arrivare a Taarabt. Le schermaglie dialettiche con il suo club (il Southampton) sono solo una delle strategie del mercato rossonero. Una strategia che (piano piano) sta portando i suoi frutti. Alex, Menez, Diego Lopez e Armero sono tutti arrivati a parametro zero. Certo bisogna pagare gli ingaggi di questi giocatori, ma le casse rossonere non sono più così in perdita come negli anni scorsi (gli anni in cui si vinceva, ricorda amaramente qualche tifoso). Il Milan però guarda anche al futuro e ai giovani. Secondo il quotidiano spagnolo «Mundo Deportivo», il nome nuovo per i rossoneri è Sergi Roberto, gioiello della «cantera» catalana. Un centrocampista centrale, con il contratto in scadenza nel prossimo giugno 2015, che entra così in ballottaggio con altri nomi fatti per la metà campo del Milan, come Blerim Dzemaili del Napoli e Adrien Rabiot del Paris Saint-Germain. E a proposito di nuovi acquisti, proprio ieri Pablo Armero e Diego Lopez si sono sottoposti alle visite mediche, prima di firmare il contratto che li legherà alla società rossonera. Oggi i due inizieranno la preparazione con i nuovi compagni. di Giampiero De Chiara

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