Quella contro l'Australia, terza e ultima sfida del girone B, sarà per la Spagna la partita più triste degli ultimi sei anni. Da quell'estate 2008 in cui le Furie Rosse in Austria si laurearono campioni d'Europa, per poi scalare i vertici del calcio mondiale in Sudafrica nel 2010 e fare il bis europeo nel 2012 in Ucraina. Già perchè i campioni del mondo giocheranno la sfida coi "canguri" da eliminati e col biglietto per Madrid già in tasca. Annichiliti dal Cile, dopo esserlo stati dall'Olanda. Se i gol presi dagli Orange erano stati cinque, oggi al Maracanà di Rio De Janeiro nella porta di Iker Casillas ne sono piombati altri due. Il primo quasi subito, al ventesimo minuto di gioco, quando in rete per il Cile andava Eduardo Vargas dopo una travolgente azione dei suoi sulla fascia destra e la difesa spagnola praticamente in bambola. Il secondo sempre nel primo tempo, al quarantatreesimo minuto, quando Casillas, dopo le figuracce con l'Olanda, respingeva male una punizione di Alexis Sanchez, col pallone che finiva sui piedi di Charles Aranguiz appostato al limite dell'area: esterno destro al fulmicotone e bye-bye Spagna. Un dato impressionante dell'impotenza spagnola in questi mondiali brasiliani: a fronte di sette gol incassati, gli uomini di Vicente Del Bosque ne hanno segnato uno solo, con Xabi Alonso. E su rigore.