Dovevano venderli prima del Mondiale. Come ha fatto il Torino con Immobile, ceduto prima di Brasile 2014 al Borussia Dortmund per 19,4 milioni di euro. Perchè la batosta subita ai Mondiali avrà l'effetto di un terremoto sulle quotazioni dei "reduci" dalle batoste con Costa Rica ed Uruguay. Non per niente, all'indomani dell'uscita da Brasile 2014, l'ad del Milan Adriano Galliani era balzato in piedi a difendere Mario Balotelli, ben sapendo che da quel momento cedere la punta rossonera sarebbe stato un calvario, almeno dal punto di vista economico. A fare i conti della "svalutazione" degli azzurri di Prandelli è oggi il quotidiano "La Repubblica", che parte ovviamente proprio dal "caso Balotelli": prima di Italia-Uruguay il Milan contava di venderlo per una cifra compresa tra i 25 e i 30 milioni di euro. Oggi potrebbe doversi accontentare di una ventina. "Un Mondiale può generare un incremento o un decremento della valutazione che oscilla tra i 5 e i 10 milioni" spiega a "Repubblica"Alessandro Lucci, agente e mediatore internazionale. "E un fallimento di squadra — aggiunge — incide anche sui singoli". Lotito era arrivato a valutare Candreva, gradito al Psg, 35 milioni. Ottenerne ora 18-20 sarebbe molto: la prima, splendida partita del centrocampista non è stata bissata col Costarica. Meglio tenerlo, allora. Difficilmente invece il Torino terrà Cerci, ma i 25 milioni chiesti a giugno andranno rivisti al ribasso: non a caso, si parla di una proposta della Roma da 12. E il criticatissimo Paletta? "Avesse fatto il titolare fino ai quarti — spiega un operatore di mercato — qualcuno poteva pensare anche di pagarlo 12-13 milioni. Ora invece vale quanto a gennaio", quando cioè il Parma ne chiedeva 6-7. Una eccezione, scrive sempre "Repubblica", la costituiscono Verratti e Darmian, che nonostante il fallimento collettivo valgono più di prima per la buona impressione che hanno lasciato sul campo nonostante le sconfitte: la quotazione del terzino da gennaio era cresciuta del 50% (da 3 a 4,5 milioni), ora è raddoppiata.