Veltroni, un nome buono per ogni occasione. Dal Quirinale alla Figc, le chance del fondatore del Pd di tornare in pista con un incarico pesante sono molte. O perlomeno, il suo nome è sempre nell'agenda dei potenti che devono decidere chi piazzare e dove. Dimenticato in fretta l'esilio africano, riabbracciata la vecchia passione per il cinema (e Berlinguer), Walter Veltroni è pronto per il botto. C'è lui tra i cinque o sei candidati per il dopo-Napolitano: è una complicata questione di tempi e incastri, perché molto dipenderà da quando Re Giorgio lascerà il Colle e da come saranno i rapporti tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Figc verso lo stallo - Più facile, anche perché sarà questione di qualche ora, sciogliere il nodo della presidenza della Federcalcio. Il drammatico pasticcio del pallone nostrano si risolverà lunedì: il gaffeur Carlo Tavecchio è ancora favorito su Demetrio Albertini, ma la battutataccia sugli stranieri mangiabanane gli costerà comunque tanto. Difficile, quasi impossibile che faccia il pieno di voti, perché il fronte dei club di Serie A (schierato inizialmente a suo favore) si sta sgretolando. Anche qui è una battaglia più politica che sportiva, perché a detta dei tavecchiani di comprovata fede (in testa il patron del Palermo Zamparini) le accuse di razzismo non c'entrano: i No-Tav sarebbero in realtà contro Lotito, il grande mediatore. E non è un caso, sussurrano, che sia Andrea Agnelli a guidare la rivolta, con la Roma a ruota. La proposta di dimissioni congiunte Tavecchio-Albertini è caduta nel vuoto, e se vittoria dell'ex presidente dei Dilettanti sarà (come probabile), di sicuro non sarà piena. Palla al romanissimo Malagò - In caso di stallo, il destino della Figc è segnato: il Coni procederà al commissariamento, come accadde nel 2006 con il contestatissimo Guido Rossi ai tempi della tempesta Calciopoli. Deciderebbe il numero uno dello sport italiano Giovanni Malagò: romanissimo, secondo gli ultimi rumors dovrebbe puntare proprio su Veltroni. Juventino di ferro ma, da ex sindaco della Capitale, con un ottimo rapporto con Roma e Lazio, appassionato di sport e attivo nella candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020, a Uolter l'americano non manca certo il know how. Si parli di pallone o di poltrone.