Per fortuna che è finita. È questo il commento più immediato al termine della tournée americana del Diavolo. Il Milan torna a casa con un mezzo sorriso per il 3-0 al Chivas dopo aver rischiato ossa e muscoli sull’orrendo campo di Houston. Il risultato è diverso da quello dei tre ko della Guinness Cup, ma lo è stato anche l’atteggiamento dei rossoneri: «Ho avuto paura. Dopo aver visto il terreno di gioco ho detto ai miei di buttare via il pallone senza stare a pensarci troppo», ammette Pippo Inzaghi a fine partita. Difficile con queste premesse parlare di salto di qualità, ma almeno qualche segnale c’è. Nessun infortunio, Niang e Pazzini in gol e pure Balo a segno su punizione ma dopo la consueta ammonizione. Proprio come accade nel nuovo spot Puma dove compare insieme agli altri troublemakers (combinaguai) Bolt e Aguero. «C’è lo spirito giusto, vedo negli occhi dei ragazzi grande voglia. Davanti hanno giocato tutti bene», prova a sorridere Inzaghi che oggi atterra in Italia verso mezzogiorno. Per i giocatori pausa fino a lunedì, il tecnico corre a Forte dei Marmi dove lo attende Adriano Galliani. C’è da festeggiare domani il 41° compleanno dell’allenatore, ma soprattutto da capire come rinforzare questo Milan. Perché i 10 gol subiti non sono piaciuti a Berlusconi che avrebbe confessato i suoi dubbi durante l’incontro con Renzi di mercoledì. Nonostante il pieno appoggio della proprietà, Superpippo in panchina resta la scommessa di Galliani. Forse l’ultima, visto le persistenti voci di un addio a fine 2014/15. Berlusconi era pronto a fare follie (5 milioni di ingaggio) pur di avere Antonio Conte in panchina e ha tutta l’intenzione di riprovarci se le cose non dovessero andare bene. Così Pippo e Adriano non possono sbagliare. Serve una strategia chiara per chiedere uno sforzo al patron nel prossimo vertice di mercato: la trattativa per Diego Lopez è in stallo, mentre Robinho firma col Santos. La priorità è un esterno d’attacco e Inzaghi chiede Cerci. Poi si penserà al portiere e al centrocampista, magari con un colpo lampo alla fine del mercato (Dzemaili?). C’è poco tempo per raddrizzare il Milan e tornare a far sorridere il patron. di Francesco Perugini