Dopo l'accusa del cetriolo ("E' difficile fare di più con questo cetriolo", ovvero la sua macchina) la Red Bull passa al contrattacco e mette nel mirino Sebastian Vettel, che vive probabilmente la sua più grande crisi sportiva e viene costantemente battuto dal giovane compagno di squadra, Daniel Ricciardo. A riprendere il quattro volte campione del mondo è Helmut Marko, numero 1 di Red Bull Motorsport. "Gli ho detto che ci sono 50 ingegneri che lavorano sul motore e non riescono a risolvere i problemi. E' un top driver, tocca a lui, deve farlo lui". Le parole di Marko non lasciano spazio a particolari interpretazioni: accusa il pilota di dover dare di più. E se non fosse chiaro, rincara: "Deve alzare il suo livello. Si lamentava perché la monoposto non andava, vuole che tutto funzioni sempre alla perfezione". Armonia - Certo, Marko non nasconde però le difficoltà della Red Bull: "Il problema principale è la scarsa stabilità sul posteriore, Sebastian non riusciva a capire perché non trovassimo la soluzione. Crede che la Formula 1 stia andando nella direzione sbagliata. Le monoposto dovrebbero essere dei mostri, non delle semplici macchine da guidare: con tutti questi elementi, probabilmente non era concentrato come avrebbe dovuto. Le cose sono cambiate e in Spagna abbiamo già visto un approccio differente. Inoltre, Vettel è rimasto sorpreso come tutti noi dal rendimento di Ricciardo. Non abbiamo potuto effettuare test, se le giornate erano buone al massimo potevamo fare un paio di giri: nessuno poteva rendersi conto del potenziale di Daniel. Avevamo pensato anche di ingaggiare Lewis Hamilton ma abbiamo ritenuto che la convivenza con Vettel non avrebbe funzionato. Per avere successo serve armonia”.