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Da Pirelli una pioggia di milioni per l'Inter (ma tutto dipende da Mancini)

di Andrea Tempestini domenica 21 febbraio 2016

2' di lettura

Thohir sornione si muove, decide, pianifica. Insomma, c’è e si vede, nel momento del bisogno. Perché per l’Inter, il rischio di buttare all’aria tutto è alto, e vista la prima parte di stagione sarebbe una clamorosa beffa. Il presidente nerazzurro inizia ad archiviare gli impegni segnati in agenda per questa sua full immersion nel mondo Inter, che durerà per la prima volta ben 15 giorni. La prima spunta risponde alla voce sponsor. L’Inter, temendo un clamoroso vuoto sulle maglie della prossima stagione, non ha ulteriormente indugiato e ha chiuso ieri il nuovo accordo con Pirelli. Il connubio, che dura dal 1995, è stato rinnovato ufficialmente per altri tre anni, con una particolare formula. Tronchetti Provera infatti, garantirà all’Inter una base fissa di 30 milioni di euro (10 a stagione, 3 in meno dell’accordo in scadenza), ai quali però saranno aggiunti dei bonus legati ai risultati della squadra, che potrebbero addirittura portare ad un raddoppio dell’incasso. Pirelli, di contro, ha ottenuto da Thohir la garanzia richiesta: essere sponsor unico. Smentita quindi la voce che voleva l’Inter con più di un logo sulle nuove maglie (come accade ad esempio per il Napoli). Thohir è poi volato a Parigi per assistere a Psg-Chelsea e assaporare quel clima da Champions che lui non ha mai vissuto da diretto interessato e che all’Inter manca da tempo. E se fino a Natale il terzo posto era più che mai alla portata, ora sembra più che altro un’impresa, ma rimane un imperativo. Il patto quinquennale firmato dal club con la Uefa infatti prevede il ritorno nell’Europa che conta nel giro di un biennio, guarda caso quando sarà il momento di sborsare i circa 50 milioni di riscatti per i giocatori arrivati in prestito. Urge una sterzata, così Thohir ha appoggiato la decisione di Mancini: l’Inter resterà in ritiro ad Appiano Gentile da oggi fino a sabato, quando a San Siro arriverà la Samp. Il tecnico nerazzurro, come ha dichiarato ai microfoni di Inter Channel, non considera il ritiro una «punizione», bensì un modo per «poter lavorare con tranquillità, senza distrazioni e con la mente libera». L’obiettivo è ristabilire quel clima di spensieratezza e unione che aveva portato la squadra in vetta alla classifica. A tal proposito Mancio ha detto: «Bisogna passare dai momenti difficili, era andato tutto bene fino a dicembre, ora bisogna tenere duro, essere forti e rialzarsi». Fondamentale in questi giorni sarà l’apporto dei leader, da capitan Icardi a quel Felipe Melo che deve tornare a fare ciò per cui è stato preso: portare carisma alla squadra. Anche perché la presenza del brasiliano sabato sarà indispensabile, viste le assenze a centrocampo per squalifica di Medel e Kondogbia (2 giornate per l’applauso a Mazzoleni, l’Inter ha già inoltrato il ricorso), oltre a quella di Telles. di Claudio Savelli

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