Se una decina di anni fa il titolo buono per tutte le stagioni era «Mourinho contro tutti», ora torna utile l' esatto opposto: "tutti contro Mourinho". Perfino il Manchester United, secondo il Daily Mail, avrebbe ammesso l' esistenza di un «problema con José», prima di confidare che il vice presidente, Ed Woodward, è in grado di risolverlo. Rimangono però parole stridenti rispetto alla smentita da parte del board di Zidane come imminente erede del portoghese, e che in generale dimostrano quanto credito abbia bruciato José negli ultimi anni, tra l' esonero dal Chelsea e le due annate anonime a Manchester. L' ultima delle quali da "zero tituli". Insomma, per la prima volta Mou non vede la luce in fondo al tunnel, il che significa aprire le porte ai detrattori, che si moltiplicano: la proprietà gli ha negato un mercato all' altezza delle attese; un tifoso ha promosso campagna per raccogliere i 12 milioni necessari per licenziarlo; gli ex Paul Ince e Lee Sharpe sostengono che lo United sia «un casino» e che Mourinho «sarà esonerato entro Natale». È un polverone in cui si è infilato Mino Raiola, che si è scagliato contro Scholes, leggenda Red Devils che aveva indicato una carenza di personalità nel suo assistito Pogba, accusandolo di «parlare per paura di essere dimenticato». Inoltre, secondo l' opinione pubblica, il gioco dello United è «boring», noioso: la verità è che non è diverso rispetto a quello di ogni squadra di Mou, solo che un tempo era vincente ed ora sembra non esserlo più. Fino a prova contraria, e chissà se già lunedì prossimo contro il Tottenham. di Claudio Savelli