Milan, Luciano Spalletti ha già detto "no": in caso di esonero, il dopo-Giampaolo resta un rebus

di Stefano Boffadomenica 6 ottobre 2019
Milan, Luciano Spalletti ha già detto "no": in caso di esonero, il dopo-Giampaolo resta un rebus
1' di lettura

Il Milan è sempre più nel caos. Il tecnico Marco Giampaolo è ancora in bilico, ma pure se dovesse arrivare un'altra sconfitta nella trasferta di campionato contro il Genoa, il suo sostituto non sarebbe ancora stato trovato e questo è un problema non da poco per la società rossonera. Come ha fatto sapere in una sua intervista a Top Calcio 24 risalente al primo ottobre, Luciano Spalletti non sarebbe interessato a prendere le redini del Diavolo e lo ha fatto con la solita, graffiante ironia che lo contraddistingue: "Io al Milan? Che c'azzecco, ho un contratto con l'Inter. Lasciate lavorare Giampaolo, è l'astro nascente del calcio italiano. Sono fuori perché mi hanno fatto fuori. Dovreste venire con me a raccogliere un po' d'uva, avreste più calli nelle mani..." Leggi anche: Milan, Marco Giampaolo respinge il sospetto: "Io un cavallo di Troia? No, ho solo detto che..." Insomma, il campo si restringe, come pure il tempo per Zvonimir Boban e Paolo Maldini di trovare un punto d'incontro, tagliare la testa al toro e cercare una soluzione per risollevare le sorti di una squadra che ha smarrito la sua identità. Inoltre, c'è da ricordare che anche le posizioni di Boban e Maldini sono state messe in dubbio dalla proprietà americana, però questo aggiunge ancora un punto di domanda: chi dovrebbe prendere pure i loro posti, se manca persino un ipotetico sostituto di Giampaolo?