Marco Giampaolo, processo nel Milan. Il sondaggio "non ufficiale": mister con le giornate contate
Il Milan esce dal derby con l'Inter con le ossa rotte, senza mostrare miglioramenti significativi che possano auspicare un sereno prosieguo di stagione. Già dopo quattro partite di campionato, i tifosi rossoneri hanno iniziato a perdere la pazienza e ora stanno cercando un colpevole per questa situazione che non vede vie d'uscita. Per il momento, le responsabilità maggiori sono attribuite al tecnico, Marco Giampaolo, come testimoniato da un sondaggio lanciato da La Gazzetta dello Sport: l'allenatore abruzzese, chiamato dalla società perché considerato il profilo giusto per riportare il bel gioco a San Siro, per valorizzare i giovani calciatori presenti in rosa e per portare la squadra in Champions League, finora, ha dimostrato di non essere in grado di perseguire gli obiettivi prefissati. La squadra gioca male, tira poco in porta, sembra quasi non avere la minima idea di cosa debba fare in campo e il 4-3-1-2 non sta dando i propri frutti, vista la mancanza di un trequartista di ruolo (Suso adattato non sta funzionando, Paquetà è considerato indisciplinato per il ruolo e Çalhanoglu viene utilizzato come mezzala). Leggi anche: L'Inter fa suo il derby e torna in testa: Brozovic-Lukaku piegano Milan I giovani raramente stanno vedendo il campo, soprattutto i nuovi acquisti (soltanto Rafael Leão e Bennacer hanno avuto una chance dall'inizio, Rebic e Theo Hernandez hanno accumulato soltanto una manciata di minuti, Krunic e Duarte non sono mai scesi in campo) e stanno pagando la fissazione del proprio tecnico nell'insistere sulla vecchia guarda, nonostante gli scarsi risultati. Per il piazzamento Champions, le colpe non sono da attribuire solo all'allenatore: la società, nelle persone di Paolo Maldini, Zvonimir Boban e Frederic Massara, ha operato un mercato che ha mirato esclusivamente ai giovani (seguendo la politica voluta dal Gruppo Elliott e caldeggiata dall'ad Ivan Gazidis), senza prendere un giocatore d'esperienza in grado di trascinare la squadra. Inoltre, il trequartista tanto richiesto da Giampaolo (Correa o Praet) non è mai arrivato e ciò ha complicato dannatamente le cose nella costituzione dell'undici ideale. Certo, l'allenatore potrebbe anche tentare ad adattarsi ai giocatori che ha a disposizione, ma la sua eccessiva schematicità e quadratura rende impossibile uno scenario del genere. Un ulteriore esempio è rappresentato da Piątek: lui è un finalizzatore, ma viene utilizzato dal tecnico ex Sampdoria come se fosse un attaccante di manovra alla Quagliarella, cosa che lo penalizza non poco sotto porta. Nemmeno i giocatori vengono risparmiati dalle critiche dei supporter (non tutti, almeno): Rodriguez, Biglia, Suso, Çalhanoglu, Borini e Musacchio non sono ben visti e il loro rendimento è altalenante, il più delle volte tendente verso il basso. La sensazione è che quest'anno sarà una stagione difficile in casa Milan e che questa situazione da eterna incompiuta è ben lungi dalla completa risoluzione. Le prossime tre (difficili) partite con Torino, Fiorentina e Genoa prima della sosta possono dare ulteriori indicazioni.