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Mourinho: lo Special One bravo e fortunello

L'allenatore del Real abbina talento e culo. Se arriva in finale troverà un Chelsea dimezzato

Pruneddu Pietro
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Bravo è bravo. Ma Josè Mourinho è anche un allenatore molto fortunato. Questa sera il suo Real Madrid si gioca l'accesso alla finale di Champions League. Deve rimontare il 2-1 subito a Monaco contro il Bayern. Ha tutto per farcela: una squadra formidabile costruita (da lui e dai suoi predecessori) a suon di milioni, ha l'attaccante più devastante in circolazione (Cristiano Ronaldo ha già segnato 54 gol in stagione), ha uno stadio che stasera sarà una bolgia. E soprattutto ha la consapevolezza che in finale troverà un Chelsea decimato dagli infortuni.  Chelsea dimezzato - La magica notte del Camp Nou ha infatti portato i londinesi in finale, ma a caro prezzo: Ramires, Ivanovic e Meireles erano diffidati e hanno preso il cartellino giallo. Niente finale per loro. Ma l'assenza più pesante sarà quella del capitano, John Terry, che ieri si è fatto espellere per un fallo di reazione a palla lontana. Una sciocchezza assurda. L'incubo personale continua, dopo aver sbagliato il rigore decisivo nella finale di Mosca contro il Manchester Utd. Proprio Terry era uno dei senatori del triennio mourinhano a Londra. Fortunato - Mourinho voleva i Blues in finale e l'hanno accontentato. Sperava in una serata disastrosa di Messi e la Pulce l'ha accontentato. Sognava un Barcellona finalmente umano. Ecco che gli uomini di Guardiola lasciano punti per strada in campionato e si fanno sorprendere dal catenaccio e contropiede del Chelsea. Il calcio, come si sa, è fatto di episodi. A Mourihno, quest'anno, girano tutti a favore.

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