Roma, 28 set. - (Adnkronos) - Gino Paoli la chiama "sintonia" ma anche "simmetria" quella che da 5-6 anni lo unisce a Danilo Rea, perche' -dice- "quando siamo insieme sul palco io potrei suonare il piano e lui cantare, anche se normalmente accade il contrario: ci leggiamo nella testa". Questo 'colpo di fulmine' artistico, nato con il progetto 'Un incontro in Jazz' e proseguito in una quindicina di live tutti sold out, e' diventano un disco, 'Due come noi che...', in uscita il primo ottobre per la Parco della Musica Records e in cui reinterpretano le canzoni piu' amate di Paoli e alcune chicche di cantautori genovesi. Un sodalizio artistico che spinge Paoli ad affermare che se accettera' l'invito di Fabio Fazio a tornare in gara a Sanremo "la conditio, oltre a trovare due brani adatti, sara' di avere con me Danilo". Intanto i due continueranno a suonare insieme (stasera saranno sul palco della Sala Santa Cecilia di quell'Auditorium di Roma che li ha fatti incontrare) per presentare il nuovo disco. Solo piano e voce, Danilo e Gino, si inseguono, si smarcano, si ritrovano su nuovi arrangiamenti che mettono in evidenza le straordinarie capacita' dei due: la voce e il carisma di Paoli e la musica di Rea, uno dei pianisti piu' lirici e creativi. "I pezzi da incidere nell'album li abbiamo scelti insieme -dice Paoli- abbiamo fatto tutto insieme". Cosi' nel disco scorrono da "Averti addosso" a "Il cielo in una stanza", da "Vivere ancora" a "Perduti" passando per "La gatta" e "Come si fa", insieme ad alcuni brani degli 'amici di una vita' di Paoli: "Canzone dell'amore perduto" e "Bocca di rosa" (in un'esecuzione solo strumentale di Rea che la trasforma in tarantella) di De Andre', "Il nostro concerto" di Umberto Bindi, "Vedrai Vedrai" di Tenco e "Se tu sapessi" di Bruno Lauzi. Nella track list anche "Non andare via" traduzione italiana della meravigliosa "Ne me quitte pas" che proprio Jacques Brel chiese di tradurre a Paoli e "Albergo a ore", il commovente brano di Herbert Pagani. Ma molti brani che spesso suonano insieme sono rimasti fuori: "Abbiamo registrato una quarantina di brani -sottolinea Rea- ce n'e' per almeno tre dischi. Solo con Paoli e con Mina (con cui il pianista incise, solo piano e voce, qualche anno fa' 'Parlami d'amore Mariu", ndr.) si possono fare certe cose, sono molto simili. Loro prendono e cantano e alla seconda, la terza al massimo, si registra, in dieci minuti". (segue)