(Adnkronos) - "Il film - commenta la figlia Laura Olivetti - è come ovvio romanzato rispetto alla realtà ma una cosa è certa: mio padre ha avuto molti più nemici che amici, e questo dalla serie - dove il nemico ha il volto di Francesco Pannofino - emerge bene". Tenuto sotto controllo dai servizi segreti americani che, secondo alcune ricostruzioni, temevano fosse vicino ai comunisti, Adriano Olivetti morì per un infarto fulminante all'età di 59 anni, su un treno diretto a Losanna. "Dopo un attimo di esitazione - continua la figlia Laura - sono stata felice che si facesse questo film per diffondere la conoscenza di mio padre e per portare avanti le sue idee". Quelle idee e quello spirito che Patrizia Grieco, ad di Olivetti, afferma essere ancora al centro dell'azienda. "Oggi non è facilissimo sognare - dice la Grieco - ma non lo era neanche al tempo di Adriano. L'importante è guardare al futuro con ottimismo, senza dimenticare le tradizioni". Una storia imprenditoriale, dunque, ma non solo. Il film racconta anche degli amori e delle passioni che segnarono la vita dell'Ingegnere. Francesca Cavallin, Stefania Rocca, Elena Radonicich, Antonella Bavaro e Serena Rossi interpretano le donne che, in un modo o nell'altro, ne furono protagoniste. Alla regia il nipote di Adriano Olivetti, Michele Soavi. "Ho cercato di fare il ritratto di una persona illuminata ma semplice. - spiega il regista - Mi ricordo che mio nonno in casa parlava sempre della bellezza: diceva che è lei, la bellezza, che, insieme alla libertà, ci aiuta ad essere felici".