Opera Roma: De Martino, dati su costi personale sbagliati

domenica 12 gennaio 2014
Opera Roma: De Martino, dati su costi personale sbagliati
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Roma, 10 gen. (Adnkronos) - I dati sui costi del personale "sono aggregati in maniera sbagliata e quelli relativi ai dirigenti li smentisco categoricamente". Così l'ex sovrintendente del Teatro dell'Opera, Catello De Martino, commenta, all'Adnkronos, i dati forniti ieri dal neo sovrintendente Carlo Fuortes, che parlano di una perdita di esercizio della Fondazione lirica nel 2013 pari a 10 milioni di euro dovuta a un aumento dei costi di gestione di 5,7 milioni e a una contrazione dei ricavi pari a 4,2 milioni. Oltre a un indebitamento netto del Teatro pari a 25,7 milioni di euro. Cifre fornite a Fuortes, secondo quanto dichiarato da lui stesso ieri, dagli Uffici Amministrativi dell'Opera di Roma diretti da Antonio Liguori e dallo stesso De Martino. Ma l'ex sovrintendente replica: "Io non ho mai fornito i dati, con Fuortes ho solo avuto un contatto quando lui è arrivato per augurargli buon lavoro e consegnargli l'ufficio e non abbiamo ancora avuto un confronto diretto in ordine a progetti, dati e situazione gestionale". De Martino tiene a fare una premessa: "Mi ritengo un uomo d'azienda prestato alla soprintendenza. Quanto sono stato nominato sovrintendente -afferma- ho puntato ad un investimento preciso e graduale delle quotazioni del teatro, cioè a un miglioramento qualitativo artistico e organizzativo. Questo significa che ho puntato sul progetto Muti. Ricordo -sottolinea- che io gli ho conferito la carica di direttore onorario a vita grazie alla quale si è sviluppato un processo di miglioramento che ha portato il teatro in pochi anni alla ribalta internazionale. Un risultato documentato dagli articoli delle testate estere. Inoltre ho investito sia sulle tournee a San Pietroburgo, a Salisburgo e in Giappone, sia sull'attività di incisioni discografiche sempre con Muti. La mia scelta quindi era sugli investimenti, ed è chiaro che l'investimento è una spesa che viene prodotta nell'esercizio in corso ma che riporta un beneficio in quelli successivi. Inoltre sono riuscito a fare conferire alla Fondazione da parte del Comune di Roma il Teatro Nazionale". Per quanto riguarda le cifre, De Martino smentisce "categoricamente le voci relative ai costi dei dirigenti. Nel corso della riunione di giugno con lo staff del teatro, relativa alla contrazione di spese -sottolinea l'ex sovrintendente- io stesso mi sono autoridotto del 10% il valore del mio contratto, che era di 200mila euro lordi all'anno, e a questo mio esempio hanno aderito anche il direttore del personale, il direttore amministrativo, e il direttore del corpo di ballo". E fa il punto sulle mancate entrate (4,2 mln) sulle quali, afferma, "pesano i 2,5 milioni in meno del Comune e il cambio politico che ha allontanato il contributo straordinario promessomi dal presidente della Camera di Commercio di 750mila euro. A fronte di un maggiore investimento artistico -evidenzia- c'è stato purtroppo un minore introito da biglietteria (-693mila euro rispetto al budget, ndr) e una ottimistica previsione da parte degli uffici di marketing per ulteriori contributi dei privati che di fatto non sono mai arrivati (845mila euro, ndr)". (segue)