(Adnkronos) - Gli Stati Uniti sono il soggetto della seconda sezione che si prefigge di documentare uno dei lati meno conosciuti della cinematografia mondiale nell'era del post 11 settembre. La retrospettiva comprende oltre trenta opere, focalizzandosi su lungometraggi narrativi dei cosiddetti produttori 'off-Hollywood'. Sono film sperimentali di registi che trovano nel cinema indipendente una maggiore garanzia di libertà espressiva, incanalata oggi in un linguaggio narrativo più che underground. 'The Great Flood' di Bill Morrison, 'Our Nixon' di Penny Lane, 'Pretend' di Julie Tale, 'Profit Motive and the Whispering Wind' di John Gianvito e 'Windows' di Shoja Azari, sono tra i titoli in programma. Uno spazio particolare nel cinema d'oltreoceano, occupa New York, cuore ferito del paese, al centro di riflessioni post 9/11 nelle opere di Jem Cohen 'NYC Weights and Measures', di Steve Bilich 'Native New Yorker' e nel lungometraggio di Jennifer Reeves, 'The Time We Killed'.