Dalla, una stanza per Lucio a Sorrento nell'hotel che gli ispirò 'Caruso'

domenica 10 marzo 2013
Dalla, una stanza per Lucio a Sorrento nell'hotel che gli ispirò 'Caruso'
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Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "Lucio era di casa a Sorrento, già nei primi anni '60 faceva piano bar per tremila lire a sera, lo andavamo a sentire e pensavamo 'è brutto ma ha una bella voce'. Poi lo conobbi direttamente e diventammo amici, era una persona magnifica, gentilissimo". Lidia Fiorentino, proprietaria dell'Hotel Vittoria di Sorrento, ricorda così Lucio Dalla, un cui brano famosissimo è legato indissolubilmente all'albergo della sua famiglia - 'Caruso', inciso nel 1986 nell'album live 'DallAmeriCaruso' - e rivela all'AdnKronos che, per rendergli omaggio, una delle camere dell'albergo porterà il suo nome. L"incrocio' fra Dalla e Caruso è infatti legato a una delle camere dell'hotel: "Lucio era fermo in porto per un'avaria alla sua barca , il 'Catarro', e il gestore del bar 'La scogliera', Angelo Leonelli, gli suggerì di dormire da noi. Gli demmo la camera che aveva ospitato Enrico Caruso poco prima della morte - racconta la signora Fiorentino, riferendosi al periodo di convalescenza del tenore, nei primi mesi del 1921, da un'operazione al polmone sinistro - e gli raccontammo anche la storia che ricordava sempre la nonna, di una ragazza che studiava da soprano e che riuscì a ottenere un'audizione da Caruso proprio in quella camera". Una storia che Dalla traspose nei primi versi di 'Caruso' con queste parole: "Qui dove il mare luccica e tira forte il vento / su una vecchia terrazza davanti al golfo di Surriento / un uomo abbraccia una ragazza dopo che aveva pianto / poi si schiarisce la voce e ricomincia il canto". "Dalla ci disse che eravamo stati molto gentili a dargli quella camera e aggiunse: 'devo inventarmi qualcosa per ringraziarvi', qualcosa che poi tutto il mondo ha potuto sentire", prosegue la signora Fiorentino che fissa il suo ultimo ricordo di Dalla a una telefonata: "A fine 2011 ci aveva chiesto di trovare un posto per il suo amico scultore Mimmo Palladino, che voleva trascorrere qui il Capodanno. Trovammo la sistemazione e lui il 2 o 3 gennaio del 2012 mi telefonò per ringraziarmi, mi parlò della sua tournée, mi disse che poi sarebbe tornato a trovarci. Ora ci resta il suo ricordo". Un ricordo che l'intera Sorrento ha celebrato domenica scorsa con una messa in occasione dell'anniversario della morte, e un incontro fra i suoi amici sorrentini in una pasticceria che a Dalla era cara, la 'Pasticceria Primavera'. Un ricordo che la signora Fiorentino vuole concretizzare con un omaggio che metta sullo stesso piano Dalla e Caruso: "La camera di Caruso, che ospitò Dalla, è dedicata da tanti anni al tenore e così rimarrà ma dedicheremo a Dalla una camera gemella di quella, con la stessa vista". Una vista che l'artista italiano ha immortalato in un altro passaggio di 'Caruso': "Vide le luci in mezzo al mare / pensò alle notti là in America / ma erano solo le lampare e la bianca scia di un'elica / sentì il dolore nella musica, si alzò dal pianoforte / ma quando vide la luna uscire da una nuvola / gli sembrò più dolce anche la morte / guardò negli occhi la ragazza, quegli occhi verdi come il mare / poi all'improvviso uscì una lacrima e lui credette di affogare". Altre voci e altre camere si rincorrono poi nel sovrapporsi fra Dalla e Caruso: proprio nei giorni del primo anniversario della morte del musicista bolognese il 'Museo Enrico Caruso' lancia una sottoscrizione, per restaurare il baule da tournée di Caruso, che forse lo accompagnò anche nel suo soggiorno sorrentino. Il museo si trova a Lastra a Signa in provincia di Firenze, a Villa Bellosguardo, la grande proprietà che Caruso aveva eletto a suo 'buen retiro' e cui per molti anni, a partire dal 1906, dedicò tempo e risorse per trasformarla secondo i suoi gusti, in vista di un ritiro dalle scene che non si concretizzò per la sua morte improvvisa. Il Comune di Lastra a Signa chiede agli sponsor privati e pubblici di adottare il museo, e propone l'adesione a un'iniziativa specifica. Per diventare 'Amico del museo Enrico Caruso' basta un'offerta minima di 30 euro. Con i fondi raccolti sarà possibile restaurare il baule da tournée di Caruso e un biglietto con tutti i nomi di chi ha effettuato l'offerta sarà conservato in un cassetto del baule stesso. Peccato che in quell'elenco non potrà esserci anche il nome di Dalla, lui avrebbe certamente contribuito.