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DiMartedì, Augias sbanda in diretta tv su Papa e 25 Aprile

di Roberto Tortora mercoledì 23 aprile 2025

2' di lettura

Polemiche su polemiche, anche nel bel mezzo dei cinque giorni di lutto nazionale proclamato dal governo Meloni per onorare la morte improvvisa di Papa Francesco (benché malato da tempo), avvenuta nel lunedì dell’Angelo e dopo la Pasqua di Resurrezione in cui il Pontefice si è mostrato per l’ultima volta in pubblico. Si è chiesto maggior sobrietà nel corso di questi giorni, non è stata vietata la manifestazione del 25 Aprile che celebra la Liberazione dal nazifascismo, si è semplicemente chiesto di avere un comportamento consono alle circostanze. Eppure, c’è chi a sinistra non l’ha presa bene.

Anche a Dimartedì, programma di approfondimento dei temi d’attualità di La7, uno storico come Corrado Augias, di solito sì lui sobrio, cade nel tranello della polemica. Floris gli chiede: “Musumeci ha chiesto di esser sobri nel celebrare il 25 Aprile, è una richiesta legittima?”. Questa la risposta di Augias: “No è una sciocchezza, intanto perché il 25 Aprile non è una festa di ubriaconi, quindi la sobrietà si raccomanda quando ci sono quelli con la bottiglia che barcollano verso casa e non è il caso del 25 Aprile. Credo che ci sia un sotto-messaggio, cioè grossomodo tenete basso il 25 Aprile così ci esimete, alcuni di noi, dal prendervi parte. Il che sarebbe una scusa, uno schivare la festività meschino. Se invece lo vogliamo prendere in senso buono è una sciocchezza, perché il 25 è una festa di Liberazione, ma ricorda anche due anni circa di lotte, di sangue, di repressione, di torture, di caduti, 47mila caduti per la precisione, è una festa di Liberazione che contiene in sé una parte di forte responsabilità civile, non c'è bisogno che nessuno raccomandi la sobrietà”.

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Così, invece, Nicola Fratoianni leader di AVS: “C’è poco da fare: è più forte di loro, anche stavolta un’allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi. Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 aprile utilizzate da un ministro del governo Meloni. Voler sminuire il valore di ciò che rappresenta quel giorno utilizzando peraltro la scomparsa di una straordinaria personalità come Papa Francesco, non può passare sotto silenzio”.

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