DiMartedì, Giannini sbanda su Papa e 25 Aprile: "Al di sotto della decenza"

mercoledì 23 aprile 2025
DiMartedì, Giannini sbanda su Papa e 25 Aprile: "Al di sotto della decenza"
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La scomparsa di Papa Francesco ha innescato una serie di protocolli e iniziative d’emergenza che hanno stravolto anche l’agenda settimanale dei principali attori politici. I funerali del Pontefice sono previsti sabato 26 aprile alle ore 10 ed il Consiglio dei ministri ha indetto cinque giorni di lutto nazionale. Includeranno, perciò, anche il 25 aprile, la festa che celebra ogni anno la Liberazione dal nazifascismo. Il governo di Giorgia Meloni ha chiesto di festeggiare in maniera meno pomposa e, infatti, il comunicato di Palazzo Chigi invita a "svolgere tutte le manifestazioni pubbliche in modo sobrio e consono alla circostanza". Il governo, quindi, non ha vietato le celebrazioni, bensì ha solo invitato tutti a tenere un comportamento che tenga conto del lutto.

Da qui valanghe di polemiche immediate provenienti da sinistra, se ne discute anche a Dimartedì, il talk di approfondimento politico di La7 condotto da Giovanni Floris. In studio c’è l’ex-direttore de La Stampa, Massimo Giannini, che ha attaccato il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci: “Ti direi che siamo, con queste valutazioni e aggiungo anche queste decisioni motivate così, al di sotto della decenza. Ricordo che, quando morì Papa Wojtyla, i giorni di lutto nazionale furono tre. Stavolta sono stati cinque e non dico altro. Non voglio pensare male, però trovo ridicolo che, di fronte a ciò che è accaduto, si decidano ok cinque giorni di lutto nazionale, si chieda sobrietà nelle manifestazioni pubbliche in senso generale e poi qualcuno ci tenga a precisare che anche il 25 aprile ci sia sobrietà, non sia mai che viene fuori che sia stato merito anche della resistenza e della lotta partigiana, per l'amor di Dio”.

Il ministro Musumeci, dal canto suo, sconfessa l’indignazione sinistra: “Sia la premier che i ministri all’unanimità, che io stesso, non abbiamo mai pensato né di vietare né di ostacolare alcunché, figuriamoci una celebrazione così importante come l’anniversario della fine della guerra civile e del ripristino della democrazia!”